Il Lavoro rende Liberi; potrei chiudere qui il post appena cominciato perché in quella frase c’è un sunto assolutamente evidente di cosa sia il significato della lotta all’usurocrazia, al parassitismo dello sfruttamento speculativo dei mezzi di capitale rispetto alla utilità di gestione congiunta di questi mezzi con la capacità e la dignità di ogni uomo di portare a frutto positivo il proprio sudore, il proprio ingegno, le proprie capacità.
Ma anni e anni di falsa propaganda e “mitizzazione del dramma”, di perverso accanimento ricattatorio di “quelli del pianto che paga” contro ogni evidenza storica, realizzato attraverso una precisa strategia di lobotomizzazione delle menti, ci hanno condotto al ribaltamento assoluto, allo sconvolgimento del rapporto tra ricchezza materiale e elevazione concettuale dell’uomo che faticosamente era stato possibile rendere di nuovo connubio organico e positivo con le rivoluzioni social nazionali del primi del secolo scorso.
Eppure ora dovrebbe essere chiaro a tutti; a coloro che sono subissati dai debiti dei mutui, a coloro che vivono la precarizzazione del lavoro, a coloro che vedono crescere i profitti delle banche e delle assicurazioni mentre aumentano le perdite delle aziende di produzione e sentono il fiato della possibile disoccupazione soffiare sul collo, a coloro che hanno visto sfumare i risparmi di una vita nel vortice della carta straccia dei “mercati del niente” (che sono le piazze finanziarie), insomma A TUTTI NOI ! che senza lavoro non c’è vera ricchezza e la sola ricchezza di tipo “finanziario” – in mano ai pochi che possono gestirla – è la catastrofe dell’umanità intera se non regolamentata attraverso un principio comunitario di partecipazione e collaborazione partecipativa tra individui che nell’unione delle proprie specificità divengono costruttori della Storia e promotori della Civiltà.
Ma anche questa azione virtuosa di un modello di sviluppo antitetico ed alternativo a quello derelitto del turbo capitalismo - sia esso provocato dall’oligarchia di “privati concentratori di ricchezza” (liberismo) piuttosto che da un’oligarchia burocratizzata di “partito di classe” (comunismo) - non può essere retto in modo esemplare senza avere alle spalle una entità valoriale di “alti ideali che sono essenza e ragione profonda della vita umana”.
Questi alti ideali sono ciò che proviene da una millenaria storia di cultura e pensiero ed opere che dal fiume carsico della Grecia Arcaica viaggia per la Stirpe di Roma propagandosi nei confini dell’Europa da Vladivostock al Mediterraneo, come sintetizzava con arguzia ed eresia il mitico Berto Ricci:
“L’anti Roma,c’è, ma non è Mosca, Contro Roma, cioè dell’anima, sta Chicago,
capitale del maiale”.
Ed è giunta l’ora di riscoprirli e farli riscoprire a chi ne ha la sensibilità e ne sente la presenza nel proprio Sangue prima che sia inevitabile un punto di non ritorno oltre il quale c’è solo l’abisso dell’umanità.
BUON ANNO DI LOTTA !