martedì 28 dicembre 2010

AFFILIAMO LE ZANNE !

La tentazione di utilizzare questo blog per sputtanare talune persone é stata forte ma impegnandoci a rimanere ancorati ai valori della Scuola di Mistica Fascista preferiamo glissare che già di tempo perso in polemicuccie da quattro soldi ne é stato speso veramente troppo.
Sul nostro sito ufficiale la chiarezza degli intendimenti  é certificata ed alla luce del sole come piace a noi.
Sarà bene invece concentrarci non solo sulla concretizzazione delle azioni prossime venture della Confederazione di Comunità di Popolo che con altre realtà andremo a consolidare ma soprattutto sui temi dell'attualità sociale, economica e politica - non solo di casa nostra - che stanno minando di fatto il vivere quotidiano della gente nel suo complesso laddove il sistema liberalcapitalista e la sua arrogante presunzione di inattaccabilità distrugge ogni minima certezza fin qui faticosamente mantenuta dal sacrificio di ogni singolo individuo.
La gravità delle affermazioni del presidente dell'Inps che prelude allo scempio del diritto pensionistico dei cittadini italiani; l'insipienza dei governi succedutisi negli ultimi 16 anni che non hanno saputo porre termine ad una perenne emergenza rifiuti nell'area campana (ma non solo....); la crisi generazionale di una gioventù posta senza paracaduti sul baratro della precarietà senza fine; la perenne minaccia del sionismo nel Vicino Oriente; la palpabile perdita di libertà di pensiero che vagheggia nell'intera Europa sotto scacco di "presunte minacce terroristiche"; la distruttiva volontà padronale in stile Marchionne di impedire ogni rappresentanza sindacale la dicono lunga sul periodo incerto in cui si vive.
Ed allora lasciamo macerare nelle filosofie del nulla chi vuole rimanere appeso alla corda dell'impiccato.
Noi preferiamo affilare le zanne !

lunedì 27 dicembre 2010

"IL NATALE DI SANGUE" E LA NOSTRA CONTINUITA' IDEALE.

«Il delitto è consumato. Le truppe regie hanno dato a Fiume il Natale funebre. Nella notte trasportiamo sulle barelle i nostri feriti e i nostri morti. Resisitiamo disperatamente, uno contro dieci, uno contro venti. Nessuno passerà, se non sopra i nostri corpi. Abbiamo fatto saltare tutti i ponti dell’Eneo. Combatteremo tutta la notte. E domani alla prima luce del giorno speriamo di guardare in faccia gli assassini della città martire.» (Gabriele D' Annunzio – Il Natale di sangue”)

A novant'anni dai tragici avvenimenti passati alla storia come il “Natale di Sangue” ossia da quegli scontri armati avvenuti fra il 24 e il 29 dicembre 1920 fra “legionari dannunziani” e truppe dell'esercito regio, al soldo dei poteri forti internazionali, il nostro ricordo va ai caduti per la causa di Fiume Italiana.
L'eroica impresa di Gabriele D'Annunzio e dei sui legionari che arrivati a Fiume proclamarono l'annessione della città al Regno d'Italia il 12 settembre 1919, giurando di non mollare fino a quando anche Zara e la Dalmazia non sarebbero state annesse all'Italia secondo il principio dell'autodeterminazione dei popoli, (principio stralciato a Versailles, nel quale incontro si negò all'Italia zone a tutti gli effetti italiane, decisione indegnamente acconsentita dal “governicchio italiano” sotto la guida di Nitti ribattezzato “Cagoia” da D'Annunzio), missione condivisa anche dal capo dei nuovi Fasci di Combattimento, il quale non esitò a fornire aiuti al Vate attraverso finanziamenti raccolti dal suo quotidiano “Il Popolo d'Italia”, rappresentò oltre ad un ritrovato orgoglio nazionale, una vera impronta sociale incancellabile nella storia d'Italia.
Dopo un anno dall' annessione l' 8 settembre 1920 Gabriele D'Annunzio sentore di quello che stava tramando il governo italiano ora passato sotto la direzione di Giovanni Giolitti, contro i “ribelli” di Fiume, proclama la Reggenza Italiana del Carnaro, a cui sarà affiancata l'omonima “Carta del Carnaro” stesa dal sindacalista rivoluzionario già membro dei Fasci di Combattimenti Alceste De Ambris, che aveva seguito il vate a Fiume. Tale proclamazione della costituzione fiumana possiamo affermare che rappresentò il primo esempio concreto di Socialismo Nazionale, nutrito di corporativismo e collaborazione sociale di cui la successiva Carta del Lavoro del 1927 ne riprese il valore rivoluzionario.
Con l'ignobile “Trattato di Rapallo” del 12 novembre 1920, Giolitti al servizio della cupola usurocratica internazionale capeggiata dalle pressioni di Gran Bretagna e Francia, si affrettò a liquidare quella presenza sempre più scomoda, le cui proposte altamente sociali si stavano diffondendo in tutto il Paese.
Nella notte del 24 dicembre 1920 dopo il rifiuto di un ultimatum nel quale si invitava D'Annunzio a lasciare la città, la Regia Marina cannoneggia indiscriminatamente Fiume, dal quale nascerà un sanguinoso scontro fratricida.
La resistenza dei legionari e volontari dannunziani pronti a difendere fino alla fine la causa di Fiume italiana, e le importanti conquiste in campo sociale fu durissima. Gli scontri contro l'esercito regio- giolittiano comandato dal generale Enrico Caviglia iniziarono il 24 dicembre 1920 e durarono ininterrottamente per ben cinque giorni: il lasso di tempo definito dallo stesso Vate “ Il Natale di Sangue”. Alla fine si contarono ben 22 caduti fra i legionari dannunziani, e 17 fra l'esercito giolittiano, più 5 civili.
Un orrenda carneficina di cui le responsabilità dovranno ricadere sul governo italiano “fantoccio”di allora.
Il 29 dicembre D'Annunzio fu costretto ad abbandonare la città, riannessa all'Italia successivamente nel 1924 dopo la salita al potere di Benito Mussolini.
Così noi oggi tramite il nostro spirito libero e ribelle che ci contraddistingue, e ci lega indissolubilmente agli eroi del passato, vogliamo ricordare i caduti dell'impresa fiumana, i primi caduti per quella causa del socialismo nazionale e dell'eterna battaglia del Sangue contro l'oro che doveva svilupparsi impetuosamente nei radiosi decenni avvenire, e che noi oggi nel solco della continuità ideale proseguiamo. Quis contra nos?

GIACOMO CIARCIA.

giovedì 23 dicembre 2010

NATIVITA'.


martedì 21 dicembre 2010

LA STORIA MAESTRA DI VITA.

La storia ci insegna che quando il disagio sociale passa alla competenza del Ministero degli Interni, tutto questo é il sintomo di un malessere diffuso difficilmente controllabile. Una classe politica responsabile dovrebbe saggiamente riflettere sulle cause profonde che hanno determinato questa situazione e non, viceversa,  predisporre provvedimenti repressivi o addirittura preventivi di natura poliziesca che altro non sono che dimostrazioni di paura e debolezza e che possono addirittura innestare reazioni ancora più violente dal momento che rispondono alla logica di volere spengere l’incendio con la benzina.
La manifestazione di protesta dei giovani e meno giovani che hanno recentemente dimostrato a Roma, é la rappresentazione di una rabbia a lungo repressa da parte di più generazioni alle quali é stata tolta ogni aspettativa di vita lavorativa,  generazioni che vivono il presente con l’angoscia di non poter sognare un avvenire,  generazioni che non hanno rappresentanza,  generazioni che a questo punto hanno il dovere di ribellarsi per riconquistare il loro diritto cittadinanza. Come possono, queste generazioni di italiani di nazionalità italiana, sperare di essere ascoltati da un ministro degli Interni “lombardo-veneto” che si comporta come un ottuso funzionario dell’ “imperial regio governo” ?  Come possono trovare comprensione e ascolto in. soggetti intellettualmente “malnati” al servizio di poteri sovranazionali e che si ritrovano casualmente in posti
di comando e di potere preoccupati solo di difendere i loro privilegi di casta ?  Queste sono le circostanze in cui il meccanismo quantitativo dei numeri non è sufficiente a legittimare il potere. Questi sono i momenti storici in cui la massa dei cosiddetti “moderati” e “benpensanti” alla quale i detentori del potere (di governo e di opposizione, sia ben chiaro !) rinchiusi nei palazzi istituzionali fanno appello per legittimare le loro decisioni e le loro inique iniziative o per giustificare le loro apparenti diversità,  non conta,  non incide negli avvenimenti,  non può incidere. Nei momenti della verità la storia dei popoli e delle nazioni l’hanno scritta le avanguardie, non possono scriverla gli attendisti, coloro che stanno nascosti dietro le persiane, le maggioranze. silenziose, i cosiddetti eroi della. “sesta giornata” anche se rappresentano i più.  E’ il vento inarrestabile della Storia che si è rimesso in moto e che sta risvegliando i popoli europei invitandoli a ribellarsi alla dittatura usurocratica della cupola finanziaria apolide. Un solo suggerimento a tutti coloro che, indipendentemente dall’anagrafe, decideranno di unirsi ai “ribelli “e scendere in strada insieme a loro: viso scoperto faccia al vento e mani libere da spranghe e martelli. Nessuna insegna di parte ma solo il TRICOLORE, che é un simbolo unitario e unificante di identità nazionale e di riscatto sociale. Sono certo che, in tale contesto i poliziotti in divisa non impugneranno i manganelli e addirittura si metteranno alla testa dei cortei perché consapevoli che la violenza, quella vigliacca ma non meno devastante, quella che copre le stragi di Stato su mandato dei soliti noti, é nei palazzi istituzionali ormai ridotti al servizio dei poteri sovranazionali.
Nel 150° anniversario dell’unità d’Italia ritengo che sia più
che legittimo lottare per rivendicare il pieno e sostanziale riconoscimento di quanto era già previsto nell’art. 24 dello Statuto Albertino, riconfermato ed ampliato con l’art. 3 della Costituzione.
Data la situazione é pertanto più che
logico e naturale che il Movimento di Liberazione Nazionale contro i nemici di dentro e di fuori, nasca spontaneo in piazza e senza alcun tipo di regia occulta o palese; solo cosi potrà fallire l’ignobile tentativo di scatenare lo scontro tra gli italiani che giustamente si ribellano allo sfruttamento usuraio di stampo ipercapitalistico e i proletari in divisa.

(Stelvio Dal Piaz)

lunedì 20 dicembre 2010

SOLSTIZIO.

giovedì 16 dicembre 2010

RAGAZZI SIAMO CON VOI MA ......CUORE CALDO E MENTE FREDDA !

"Ho visto agenti in borghese e qualche ragazzo di destra, qualche gruppo non organizzato. Qualcuno ha pensato fosse l'occasione giusta per fare casino. Ma l'esplosione della rivolta è stata l'espressione di un'esasperazione di massa". 

Questo é stato detto in un'intervista da un ragazzo coetaneo di quelli fermati dopo quanto accaduto a Roma nel giorno del voto di fiducia che aveva partecipato ai cortei ma non alle successive fasi di guerriglia urbana.
E' la dimostrazione palese che la frattura tra partitocrazia del "palazzo" e la gente (e tra questi ovviamente i giovani, i più colpiti da una situazione economica e sociale disastrosa) é ormai vicina al punto di non ritorno.

Ora é necessario un colpo d'ala responsabile da parte di tutte le realtà antagoniste al fine di evitare che i più sprovveduti vadano al massacro delle repressione del sistema spinti solo dalla fase emotiva per organizzare seriamente e con ogni cautela l'alternativa possibile e responsabile per un cambiamento radicale di un modello di sviluppo che porta solo alla definitiva "macelleria sociale".

Da ora in avanti deve diventare questa una priorità del nostro Centro Studi che necessariamente andrà a ricercare non più solo sul piano metapolitico ma anche strettamente sul quello politico una convergenza di azione con ogni formazione, movimento ed associazione che ritiene un dovere la salvaguardia della Comunità di Popolo - che identifichiamo nella Nazione - rispetto all'arroganza mista a inconsistenza e insipienza delle oligarchie di potere tra loro in conflitto solo su meriti di interesse economicisti e di propensione al servilismo alle centrali internazionali dell'usura e delle rispettive "logge" in barba ai reali interessi delle "Genti" d'Italia.

Per ricordare come - qualche anno fa.......-  una gioventù europea aveva già capito..................



martedì 14 dicembre 2010

Comunicato stampa del Centro Studi SN

Voto di fiducia; il centro-destra riesce a mantenersi in sella con soli 3 voti di differenza ma non raggiungendo la maggioranza parlamentare conclamata di 316.

Come previsto si sono scatenate le tifoserie, con quelle berlusconiane esultanti e quelle opposte rabbiose ma é tutto e sempre il solito gioco delle parti in commedia, che ricordiamo essere – nessuna esclusa – soggette ai voleri della cupola plutocratica usuraia ed apolide anti-nazionale ed anti-europea.
Che questa agonia continui comunque a questo punto – per noi – non può solo che aiutarci ad aumentare il branco per quando sarà inevitabile la necessità di un cambio epocale che non sarà più procrastinabile non già per lungimiranza del “palazzo” e dei “burattinai” ma per la definitiva rabbia popolare.
Alle prossime elezioni politiche generali ogni NON-VOTO in più accrescerà la misura che la partitocrazia é prossima al suo definitivo tramonto.

La Presidenza del C.S.S.N.

domenica 12 dicembre 2010

IL PALAZZO FACCIA QUELLO CHE CREDE; UNA RISATA LI SEPPELLIRA'.

Il prossimo 14 novembre la vita degli Italiani purtroppo non cambierà né se andrà in un modo piuttosto che in un altro nel "palazzo". Per gli "italioti" invece inizierà il solito "tifo da stadio" senza costrutto.
Ci riaggiorniamo dopo tale data per un commento più compiuto; certamente intanto lo spettacolo delle diverse "destre" non é edificante prese come sono da un lato dal parossismo di partecipare a qualche carovana, dall'altro dalla confusione del loro agire; e non avendo altro da fare spesso si inerpicano in polemiche verso i "duripuri" (termine che non é appropriato se non accompagnato dalle motivazioni di una coerenza intransigente non fine a sé stessa o per presunzioni personali  ma dalla necessità di rimanere "liberi", "sociali" e"nazionali" !).Peccato non facciano mai nomi e cognomi ,probabilmente perché sarebbero smentiti e sputtanati da un contradditorio diretto.
Ma come si dice:.........guarda e passa.......
Mala tempora currunt.

giovedì 9 dicembre 2010

ABBIAMO INVIATO ANCHE NOI QUESTA MAIL......

L'Ufficio Segreteria Nazionale dell'Associazione Terra Nostra ha inviato questa mail al Ministro Tremonti. Chi conosce la problematica sulla giacenza dell'attuazione della L.262/05 ( Banca d'Italia di proprietà dello Stato) è invitato a fare altrettanto indirizzando la mail a : ufficio.stampa@tesoro.it


Non ci tiriamo certamente indietro e l'abbiamo inviata anche Noi.



Alla cortesa attenzione dell' on. Ministro Giulio Tremonti:

In considerazione dell'attuale stato dell'economia globale ,ed in particolare dell'insistente volontà di voler offrire la premiership italiana ad un governo non legittimamente eletto e sopratutto espressione di "poteri" e "forze" economico-finanziarie sovrannazionali, [così come dimostrano le varie dichiarazioni di leaders di partiti dell'attuale opposizione (FLI incluso)] che sempre più spingono verso il nome di Mario Draghi o chi per lui rappresenta i medesimi interessi bancari, la nostra associazione riconoscendole il merito delle sue dichiarazioni del 2008 ,nonchè la valenza di alcuni passi del suo recente libro e le interviste al Tg1 diretto da Riotta, sulla mancanza di Sovranità Monetaria dello Stato , La invita a voler riaffermare, nella prossima seduta del 14 dicembre p.v., quanto da Lei precedentemente dichiarato contro il sistema dei banchieri. In funzione della deriva dello Stato che un'eventuale crisi di governo porterà in mani di lobbies e faccendieri che Lei ben conosce, è necessario che l'intervento che le sollecitiamo sia focalizzato  alla denuncia pubblica dei mandanti dell'attuale crisi politica nazionale e della mancata attuazione dell'Art 19. co. 10  L.262/05, che sancisce il ritorno delle quote private di Banca d'Italia sotto il controllo del Ministero del Tesoro
.
Certi della Sua "buona fede" e dell'attenzione che porrà alla ns. richiesta, attenderemo il Suo intervento in parlamento e le auguriamo Buon Natale.


La Presidenza del Centro Studi Socialismo Nazionale

lunedì 6 dicembre 2010

La cittadella fortificata.

Il mondo sta collassando ma paradossalmente dobbiamo augurarci che ci metta ancora del tempo per il "grande botto" definitivo e per una ragione operativa molto semplice; non siamo pronti !
Purtroppo le ragioni sono molteplici e non vogliamo qui ed ora fare l'analisi puntuale delle situazioni - spesso anche contingenti - che hanno permeato i sessanta anni e più passati di una Comunità umana che dopo la sconfitta tutta militare e non certo delle Idee Forza che la contraddistinguevano non ha saputo trovare il bandolo della matassa.
Il Nemico é stato abile da una parte come dall'altra noi tutti (di ogni generazione, una dopo l'altra) siamo stati spesso ingenui per usare un eufemismo.
Ma siccome l'energia vitale che ci proviene dalla nostra Storia non é affatto sopita non dobbiamo continuare a piangerci addosso e riprendere viceversa pazientemente il filo d'Arianna per riuscire alfine a trovare l'uscita dal labirinto.
Questo implica del tempo necessario ed utile per riorganizzare la Resistenza provando a ritrovare dentro ognuno di noi la Volontà che serve per costruire una cittadella fortificata mirando a ricercare ciò che unisce piuttosto che perdersi nella differenze - spesso anche meschinamente piccole - che troppe volte hanno diviso l'unica possibile e praticabile reale alternativa al modello di (sotto) sviluppo che ha invaso l'Italia e l'Europa con i suoi carri armati e con i suoi bombardieri (grazie anche ai collaborazionisti sabotatori imbarcati nelle sue fila).
Il Centro Studi Socialismo Nazionale crede di aver individuato in altre realtà consimili l'opportunità di formulare attraverso una sinergia federativa un processo rigenerativo ed attualizzabile, nel contesto del nuovo millennio, di quel grandioso disegno socializzatore che mira all'esclusione dei disvalori economicisti nella sintesi di una collaborazione organica e disciplinata dei reali valori dell'Uomo quale elemento fondativo di ogni ascesa trascendente che mira al "bene dell'Essere" contro ogni tentazione dell' "egoismo dell'avere".
Il tempo stringe e non possiamo più attardarci; ora é il momento o mai più.

sabato 4 dicembre 2010

UNA VOCE CONTROVENTO.

giovedì 2 dicembre 2010

ONORE A PAOLO SIGNORELLI.

Nel ricordo del Suo coraggio e della Sua fierezza, nel momento della lotta  politica e nel momento della sofferenza fisica, abbruniamo le insegne. Domani ci saremo a Roma per salutare il tuo viaggio ai Campi Elisi.

Paolo Signorelli: Presente ! 


mercoledì 1 dicembre 2010

SEMPRE PIU' EVIDENTE LA NECESSITA' DI UN ESERCITO INTEGRATO DELL'EUROPA NAZIONE.

In altri tempi un esercito di volontari di tutta Europa dimostrò il suo Valore..........; oggi invece...
 
Il ritorno del militare tuttofare............
L’ipotesi di impiegare i militari per gestire il caotico traffico automobilistico di Roma non si è concretizzata ma negli ultimi tempi è tornata comunque in auge la tendenza all’impiego dei militari tuttofare, soldati trasformati da forza specializzata e professionale in manodopera a basso costo a cui assegnare i compiti che altri organismi pubblici non riescono ad assolvere.
Da qualche mese, l’emergenza calamità a Reggio Calabria ha indotto a impiegare i soldati per fare la guardia al tribunale, compito che spetterebbe alle forze di polizia. Due settimane fa hanno lanciato ponti e soccorso centinaia di persone durante l’alluvione nel vicentino, da ormai due anni in molte città italiane è in atto l’operazione “strade sicure” che vede pattuglie congiunte composte da agenti e militari.
In attesa che le prime nevicate richiedano anche quest’anno il “blitz” di centinaia di soldati per spalare la neve a Milano la rinnovata emergenza rifiuti in Campania sta già mobilitando altri militari: genieri per raccogliere i rifiuti (e i 2 mila netturbini di Napoli, pagati per fare questo lavoro, che fanno?) e fanti per proteggere discariche e centri di smaltimento definiti “siti strategici”.
Mentre il bilancio della Difesa sottrae anche nel 2011 preziose risorse per l’Esercizio, cioè per l’addestramento dei reparti e la manutenzione di mezzi e infrastrutture, si sperpera denaro in iniziative di nessuna utilità pratica come la mini-naja e si impiegano i militari in compiti che hanno solo un valore d’immagine utile alla classe politica per apparire “decisionista” chiamando in causa una delle poche istituzioni che ancore gode della fiducia dei cittadini, quella militare.
Ieri il generale Leonardo Tricarico , ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e consigliere militare di tre premier, si è espresso con durezza contro i soldati-spazzini, la mini-naja e a tutti quegli ”impieghi impropri che in un contesto di rigida austerità andrebbero limitati”, così come ”le iniziative estemporanee che disperdono risorse e interferiscono con la programmazione delle attività addestrative e operative, talvolta fino al punto di snaturare il ruolo delle forze armate o di avallare l’idea che esse possano sistematicamente supplire a ogni carenza di qualsiasi altra amministrazione dello Stato”.
Secondo Tricarico, socio fondatore della Fondazione Icsa, ”la sorveglianza delle discariche campane, lo spalare la neve nel norditalia e l’impiego in attività di ordine pubblico e sicurezza ne sono alcuni esempi” così come ’’è discutibile l’utilità delle tre settimane di mini-naja, tanto più che non vi sono mai stati problemi di insufficienti arruolamenti. Quelle risorse sarebbero meglio impiegate per ampliare il contingente da arruolare o per trattenere il personale in ferma prefissata già addestrato a caro prezzo”.
“Il fenomeno del precariato militare ha infatti assunto proporzioni inaccettabili soprattutto con riferimento ad altri comparti pubblici: un solo militare su quattro oggi viene arruolato dopo aver servito senza demeritare per uno o due anni nelle forze armate, gli altri tre vengono semplicemente congedati senza appello”.
Citando il caso dell’Aeronautica Militare, Tricarico sottolinea come i fondi per  l’Esercizio siano scesi dai 948 milioni del 2003 ai 214 del 2011. Se si pensa che nel 2010 per il solo carburante l’Aeronautica ha speso 117 milioni si può capire la profondità del taglio inferto”. E ancora: ”Gli impegni previsti per legge richiederebbero all’Aeronautica un’attività annuale di 130 mila ore, ma gli stanziamenti attuali non consentono di effettuare più di 90.000 ore di volo, con la prospettiva di scendere già nel 2013 a 70.000 ore, pari di fatto alla metà di quanto richiesto per i compiti di legge.
Ad aggravare il problema finanziario e dell’impiego dei militari per attività di competenza di altri organismi pubblici contribuisce ”la tendenza, in atto da anni, al mancato rimborso dei costi anticipati per conto di altre amministrazioni: negli ultimi dieci anni, i costi non reintegrati per il solo trasporto di Stato ammontano a oltre 250 milioni. Oltre a svolgere il lavoro di altri, ai militari non vengono neppure rimborsate le spese sostenute che ricadono su un bilancio sempre più ristretto che limita addestramento e disponibilità di mezzi. 

domenica 28 novembre 2010

Wikileaks e dintorni.................

Non fatevi troppe illusioni dalle uscite dei file di Wikileaks; in definitiva si scoprirà semplicemente quello che da sempre denunciamo. La connivenza politico-mafiosa delle gerarchie di potere in vari stati e un sapore amaro di un "tutti contro tutti" dove a farne le spese sono, al solito, i cittadini inermi e senza seria rappresentanza che malamente hanno "delegato" la loro fiducia.

Andremo a breve - visto che é preannunciata ormai l'uscita imminente - ad analizzare mano a mano i vari "scoop" ma in questo momento credo sia per noi più interessante capire come mai il governo italiano ha prima parlato di "complotto internazionale ai danni dell'Italia", senzo però purtroppo dichiarare con nomi e cognomi gli autori del fatto, per poi edulcorare tramite il ministero degli esteri la questione e di ciò non siamo rimasti sorpresi se si ricorda che il suo titolare ha forti agganci con chi potrebbe essere tra i nomi non detti dei "complottisti".

Intanto l'unica azienda ancora sotto controllo reale dello stato e importantissima pedina nell'ambito del settore strategico-militare, la Finmeccanica, é messa sotto setaccio e inevitabilmente subisce i duri colpi speculativi al ribasso del titolo in borsa.

Insomma ce n'é abbastanza per capire che il famoso art. 16 di quel dannato trattato di pace del 1947 é ancora il gancio che ci tiene appesi come animale da macellazione utile per coloro che intendono l'Italia semplicemente come quell'importantissima piattaforma strategica geopolitica in mezzo al Mediterraneo da occupare in quanto necessaria per la supremazia in tutta l'area del vicino oriente.

Da qui necessariamente l'idea che i contatti ravvicinati tra un Berlusconi ed un Putin abbiano non poco innervosito la "cupola" e dispiace purtroppo comprendre però che i due soggetti hanno troppi scheletri negli armadi per non essere attaccabili come di fatto sta avvenendo ed avverrà con l'esposizione dei rapporti confidenziali di Wikileaks.

Detto questo cerchiamo almeno di prendere atto ottimisticamente che un bicchiere mezzo pieno c'é; finito il percorso politico per un Berlusconi o un Putin rimarrà di fatto intatto lo scenario; da un lato l'occulta piovra usurocratica apolide che ha come referenti le 130 famiglie in possesso di circa l'80% delle risorse del pianeta e dall'altro un numero crescente di Popoli sempre più consapevoli ed incazzati che la "festa é finita".

Ed Avanguardie culturali, sociali e politiche pronte ad alimentare il grande fuoco dopo il grande gelo di questi ultimi sessanta e più anni..

venerdì 26 novembre 2010

Nessuna "fascisteria" ma rispetto delle radici a cui non intendiamo rinunciare.

Talune polemiche sorte recentemente stanno sviando l'oggettiva necessità di  riuscire a rimanere in piedi sopra le rovine in un momento in cui le nostre tesi strettamente dottrinarie mostrano limpidamente quello che abbiamo sempre  pensato; che una reale alternativa ad un modello di (sotto)sviluppo importato solo a suon di cannonate esiste, é ancora valido e in una logica attualizzazione  dei tempi mantiene inalterata tutta la sua valenza e modernità.

"Improvvisamente mi ritrovo dinanzi a polemiche che ritenevo essere state superate nel senso della chiarezza. Ripartiamo con il "neofascismo"? ", questo dichiara Paolo Signorelli in un blog che ospita un suo commento dopo alcune  uscite di stile da parte di alcuni suoi collaboratori.

Ed allora ci sentiamo in dovere più che in diritto di esprimere una seria valutazione  sulla domanda  che pone Paolo, anche dopo aver avuto il conforto del nostro decano prof. Stelvio Dal Piaz.
Il Centro Studi SN da sempre e limpidamente non ha nascosto che il suo scopo é l'acculturamento di nuove avanguardie sulla base e la scorta della corretta analisi storica, sociale e politica di una serie di fenomeni che a partire dall'esplosione della cosiddetta "rivoluzione industriale" hanno contribuito a  marcare una netta distinzione tra l'economicismo  del profitto imposto da oligarchie (siano esse privatistiche o burocratiche) e distruttivo della identità dell'uomo e dunque delle Comunità di uomini e la visione del concetto di Lavoro quale espressione trascendente della Dignità di ciascuno che nella collaborazione organica portano al superamento dell'individualismo ed infine alla realizzazione di un corpo coeso di Volontà che identificano una Nazione.
Sulla scorta di questa idealità ci siamo posti il problema del superamento da tempo anche di una "conventio ad excludendum" incancrenitasi nel corso dei decenni (per colpe o "ingenuità" proprie e capacità del Nemico di fare "tensione")   tra categorie del pensiero che probabilmente sono molto più vicine di quanto si possa pensare anche se non si può e non si deve negare - nemmeno per ragioni di tatticismo velleitario - che evidentemente una differenza di fondo esiste se i nostri riferimenti storici hanno saputo difendere con le armi le macerie di Berlino nel 1945 nel mentre altri riferimenti storici non hanno saputo nemmeno sparare un colpo di pistola in aria per difendere un muro che crollava (per implosione) nel 1989...........

"Ed ora rischiamo di porre termine all'avventura della Confederatio in nome di un "Linea Retta" da nessuno di noi rinnegata? Per carità di Patria! Io non sono mai andato a Predappio. Non credo che per questo io possa essere tacciato di afascismo. Sono i fatti della mia vita a parlare. Così come lo sono quelli della "vita" di tanti abituati ad esaltarsi in volkloristici pellegrinaggi." continua Paolo Signorelli nella sua nota.

Sinceramente é da tempo che se devo andare a omaggiare il ricordo del "socialista nazionale" per antonomasia di certo lo faccio senza vestirmi da pagliaccio o per bere un bicchiere di vino di troppo ma al di là di questo, sui fatti dello stile di vita di ognuno (non solo la mia che é poca cosa) credo che le singole coerenze di tutti noi non possano essere messe in dubbio da chicchessia e da nessuna "cattedra" !

Se, come ormai ho detto fino alla noia, il fine strategico ultimo é univoco probabilmente ci reincontreremo (e con Paolo é già successo in passato di essere discostati per divergenze di tipo strettamente politico e non certo per motivi personali per i quali rimane al contrario la massima stima e riconoscenza per il suo Valore di soldato Politico,) - pur utilizzando tattiche comportamentali, formali ed "estetiche" differenti - ma allo stato dei fatti e dell'incomprensibile per noi motivo del contendere ,giacché di "neofascismo" qualcuno di noi addirittura non ha nemmeno avuto modo fortunatamente di ingarbugliarsi, sicuramente le strade divergono.

L'orizzonte é per tutti l'unico profilo per il quale merita di vivere intensamente la ribellione avendo chiara la rotta per evitare di naufragare nel mare dell'inconcludenza.

Maurizio Canosci
 

giovedì 25 novembre 2010

Analisi che rendiamo al mittente ed ai suoi sofismi.


Siamo evidentemente costretti a rispondere a stretto giro. Ci spiace perché ritenevamo di essere stati chiari sin dall'inizio in merito alla nostra volontà di rimanere comunque dottrinariamente ortodossi pur aperti al dialogo ma se questo non trova spazio logico noi andiamo avanti per una LINEA RETTA che altri possono tranquillamente abbandonare per elucubrazioni ed "estetismi" poco attinenti con le risposte da dare al cittadino comune, alle categorie dei "non garantiti" in crescita esponenziale in questa profonda crisi del sistema.

Evidentemente o non riusciamo a farci capire o c'é difficoltà di comprendonio; in questi 8 mesi la vera analisi é che ancora non esiste uno straccio di "progetto", mentre per le altre amenità descritte noi non ci sentiamo coinvolti a meno che non si provi che siamo andati in giro per le strade a gridare in lingua tedesca ed alzare il braccino a molla nel mentre abbiamo prodotto diversi interessanti documenti non solo come Centro Studi SN ma anche come Laboratorio sociale di tecnica politica (coinvolgendo anche realtà provenienti da idealità pure diverse dalle nostre) ed abbiamo partecipato come relatori (anche indipendenti ma a noi vicini) su temi sindacali e di lavoro che a differenza di ciò che viene scritto nella "analisi" sono argomenti che toccano direttamente gli interessi primari dei cttadini forse meno presi da manifesti "estetici" fini a sé stessi.
Mi spiace solo per le condizioni di salute di Paolo Signorelli che rimane comunque per Noi un serio riferimento politico, culturale e di modello di vita; ma al di là di questo per quanto ci riguarda potete andare avanti con i sofismi con chi ci vuole stare.
Quanto avevamo da dire - e non é stato evidentemente compreso - l'abbiamo scritto sul nostro sito evitando - per serietà di comportamento - di lanciarlo sulla "lavatrice pubblica" di facebook.
Come ogni tanto scrivete anche Voi....:

DER SIEG WIRD UNSER SEIN !

Maurizio Canosci
Centro Studi Socialismo Nazionale

martedì 23 novembre 2010

Ritiriamo i soldi dalle banche il 7 dicembre .........(facciamo anche nostro questo appello che gira su fb promosso dalle parole di Eric Cantona).

Tutto è iniziato con un intervista a Eric Cantona.. anzi, tutto è iniziato nel 1694, con la nascita della banca d'inghilterra, una società privata, che ha cominciato a prestare denaro allo stato.

da 3 secoli a questa parte la situazione non è cambiata. oggi, in tutto il mondo, le banche centrali di emissione creano denaro dal nulla e lo prestano agli stati, indebitandoli.

pochi banchieri internazionali sono responsabili dell'attua...le situazione. la tecnologia fa passi da gigante, si lavora sempre di più ma i debiti sono sempre più alti. ..tanto alti da far fallire interi stati (vedi grecia e irlanda).

grazie alle scoperte scientifiche si sarebbe potuto arrivare ad un ottimo tenore di vita per tutti gli abitanti della terra. a causa della moneta debito ciò non si è verificato.

il 50% della popolazione mondiale vive con meno di 2 dollari al giorno (3 miliardi di persone) mentre l'1% della popolazione mondiale possiede l'80% della ricchezza complessiva. l'occidente sfrutta e depreda il "terzo mondo" assicurandosi una vita "tranquilla" (mutuo per 40 anni, 2 settimane di ferie l'anno, un paio di televisori al plasma e diversi cellulari).

questa situazione inaccettabile non è sfuggita ad eric cantona, ex calciatore ed ex attore dalla mente sveglia, che in un'intervista ha denunciato i colpevoli proponendo una protesta pacifica ma dai risvolti rivoluzionari: http://www.youtube.com/watch?v=padCfgZjbXI

dopo l'intervista, Geraldine Feuillien, Arnaud Varnier e Yann Sarfati, tre francesi, hanno aperto un evento su facebook e fissato il 7 dicembre 2010 come data per il ritiro dei soldi dalle banche: http://www.facebook.com/event.php?eid=101996426533405

l'esempio francese è stato immediatamente seguito dall'italia: la pagina ufficiale facebook del nostro sito: http://www.facebook.com/pages/Lo-sai/126393880733870 ha creato l'evento italiano, quello greco: http://www.facebook.com/event.php?eid=156793421024126&index=1 e quello internazionale: http://www.facebook.com/event.php?eid=137793666269183&index=1

in altre nazioni sono stati aperti eventi corrispondenti, per un totale di 15 paesi (dall'islanda al messico).

ora fate molta attenzione: il 12 novembre, il canale youtube "complottistixcaso" carica il video "che titolo metto a questo video?". nel video si parla dell'evento del 7/12. il video inizia a fare il giro del web e le adesioni all'evento italiano di facebook schizzano alle stelle. qualcuno se ne accorce e dopo 5 ore il video viene censurato da youtube.

decido allora di ricaricare il video su facebook, direttamente sulla pagina di "lo sai". il video riprende a girare, altro boom di adesioni all'evento e altra rimozione del video.

non ci arrendiamo. utilizziamo il canale youtube "complottistixcaso2" per ricaricare di nuovo il video, con l'aggiunta di un mini prologo per informare delle due censure già subite. questa volta il titolo del video è "il video più censurato del web".

in due giorni il video viene visto da 52000 persone, arrivando in home page di youtube, viene ricaricato da decine di utenti: http://www.youtube.com/results?search_query=il+video+pi%C3%B9+censurato+del+web&aq=f e tradotto in inglese: http://www.youtube.com/watch?v=onHDoF-jVaA e in francese: http://www.youtube.com/watch?v=fJvFL5qIP24&feature=related

l'evento italiano supera, per numero di inviti, l'evento francese. tutto va alla grande (fatta eccezione per alcuni malpensanti: http://www.bonsai.tv/magazine/people/il-video-piu-censurato-del-web-complottisti-per-caso/) fino alla mattina del 20 novembre.

il video viene di nuovo censurato da youtube in concomitanza con la chiusura dei 12 profili degli amministratori della pagina "lo sai" di facebook e la chiusura dell'evento (con 200000 inviti in attesa di risposta).

la censura arriva quando si è sulla strada giusta, questo è risaputo. ci siamo reiscritti a facebook, abbiamo ricreato "lo sai II": http://www.facebook.com/pages/Lo-sai-II/104213996317401 (la vecchia pagina di "lo sai" senza amministratori è inutilizzabile) e abbiamo creato un'altra pagina, "la rivoluzione censurata - the censored revolution": http://www.facebook.com/pages/La-rivoluzione-censurata-The-censored-revolution/142159889168495 per riaccordarci sull'evento del 7/12.

il 21 novembre, passate 24 ore dal giorno della censura, tanti media italiani iniziano ad occuparsi dell'evento:

IL CORRIERE DELLA SERA: http://www.corriere.it/esteri/10_novembre_22/cantona-capopopolo-sfida-tutte%20le-banche-via-i-soldi-dai-conti-stefano-montefiori_4864b8a8-f61a-11df-bf30-00144f02aabc.shtml

RAINEWS24: http://www.rainews24.it/it/video.php?id=21173

ANSA: http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/ansa/dettaglio.html?newsId=243563

IL SOLE 24 ORE: http://video.ilsole24ore.com/SoleOnLine5/Video/Notizie/Sport/2010/cantona-manchester_1/cantona-manchester_1.php

(..e qualche minuto fa, elio lannutti ha annunciato, dal suo profilo facebook, che anche l'adusbef parteciperà all'evento)

una semplice coincidenza? per me no. secondo me l'evento stava diventando troppo grande e dopo l'articolo de "elpais" il più importante quotidiano francese: http://www.elpais.com/articulo/economia/Cantona/llama/revolucion/elpepusoc/20101121elpepueco_1/Tes i giornali italiani non potevano continuare a far finta di nulla. ma come dare la notizia senza pubblicizzare l'evento? semplice, prima di dare la notizia si censura l'evento. ..e così hanno fatto.

ma noi non molliamo! per la prima volta si sta creando un gruppo di persone che pacificamente vogliono dire BASTA! a questo sistema, persone di tutto il mondo. non sarà una censura a fermarci. siamo tornati e continueremo a tornare perchè il mondo può e deve migliorare!

lunedì 22 novembre 2010

Solo"circensem".........senza "panem"...!

Per fortuna che c'é la cronaca politica per acculturare la massa; ora é stato insegnato il termine dialettale "vaiassa" grazie alla lite tra due comari del calibro della nipote di Sofia Loren e della velina nominata ministro.
Essendo entrambe di origine campana il termine dialettale riguarda il napoletano come in passato spesso era capitato di avere nozioni dialettali dalle estemporaneità di "baluba padani" di regioni più a nord.
Non c'é che dire, il sistema se ne inventa sempre una nuova pur di distrarre il popolo bue ma a differenza dell'impero di Roma che almeno dava anche il "panem" qui si dà sfogo solo al "circensem".............!

giovedì 18 novembre 2010

SULLA RIVA DEL FIUME.

Che cosa sono altri 20/30 giorni di attesa per capire se il governo reggerà alla bufera o meno quando la situazione sta crollando e ancora più devasterà il tessuto sociale nazionale ed europeo alla luce della crisi ormai sistemica di un modello di sviluppo imposto con i carri armati ed i bombardieri oltre sessanta anni fa sulla pelle dei Popoli del nostro continente "ubriacati" dalla martellante propaganda dei "liberatori" !?

Sono nulla come saranno soffio di vento i mesi prossimi precedenti e poi successivi al conteggio finale dei ludi cartacei che potrebbero vedere una sinistra "liberal" prevalere su una "destra" decotta nel suo populismo padronale, nel suo egoistico localismo, nel suo revanchismo nostalgico reazionario, oppure il contrario (perché gli italioti sono imprevedibili secondo levantina atavica disposizione) dove a prevalere potrebbero essere ancora i destroterminali sospinti dal masochismo del giacobinismo senza arte né parte (e senza nemmeno più il saldo ancoraggio ideologico del leninismo).

Insomma Sion-istri e Sion-destri (un sillogismo azzeccato letto in qualche post in altri blog) pronti a dar fuoco alla  miccia bagnata del "dejà vu" mentre cresce l'esasperazione del popolo (purtroppo ancora e troppo bue) incapace però di trovare coscienza della propria Dignità e probabilmente anche con l'alibi di non avere alcun chiaro punto di riferimento a cui affidarsi provvidenzialmente considerando fuochi fatui i "grilli parlanti" ed amenità similari.

La tentazione forte di mettersi perciò ora sulla linea di fuoco non la possiamo nascondere ma la Storia e le vicissitudini che da Essa derivano ci hanno insegnato molto e ci fanno comprendere che la filosofia orientale delle arti marziali, che ci ricorda che spesso é più facile sconfiggere il Nemico disequilibrando la sua avventata aggressione, é una nozione da tenere bene a mente.

Ecco perché rimaniamo sulla riva del fiume; pazienti ed attenti.
Il momento della mossa che spiazza arriverà e la sapremo cogliere.

lunedì 15 novembre 2010

Venditori ambulanti.

"Venghino siori e siore, venghino"......; siamo al mercatino delle pulci ormai. Tutti a provare a vendere la migliore mercanzia (si fa per dire !) con mirabolanti offerte.
Tutti contro tutti ma tanto la merce é varia e può essere anche.........d'importazione ed a basso prezzo per cui qualche cianfrusaglia alla fine si riuscirà a piazzare.
Nessuno che esprima Idee Forza, alternative serie e credibili; nessuno ha idee chiare sul mercato, sull'impatto sociale, su temi di politica estera degni di una comunità che aneli ad essere Nazione e non accozzaglia di individui egoisti e senza futuro.
Questo é quello che oggi imperversa nella colonia "italya".
Che pena nel cuore di chi si sente ancora e nonostante tutto un Italiano libero sociale e nazionale.
A Sinistra permane un vuoto pneumatico desolante tutta presa sui diritti dei "diversi" e dei "migranti" e senza capacità propositive per ridare Dignità al Lavoro.
A Destra una serie infinita di litigi tra "fratelli coltelli" per avere il diritto ereditario a fregiarsi della "camisa negra" mentre in realtà rimangono degni eredi del peggior trasformismo levantino che con il "carattere ario-romano" proprio non ha nulla di consimile.
Lasciamoli urlare tutti come piazzisti da mercato rionale, quello che dura in fondo solo un giorno alla settimana, e riprendiamoci la Piazza, quella che forma un Popolo.

martedì 9 novembre 2010

CONVEGNO 13 NOVEMBRE 2010.

lunedì 8 novembre 2010

LA PARABOLA DEL BUON SEME E DEL BORDELLO


Nel pieno dell’orgia mediatica in cui si intrecciano le vicende boccaccesche di un Presidente del Consiglio, ormai ridotto ad essere un uomo che suscita pure un moto di pena, e la brama di notizie “fresche” sull’omicidio della ragazzina di Avetrana, mi è capitato di dover riflettere su due cose che modestamente ritengo essere la cartina al tornasole dei nostri tempi.
E’ un sabato mattina, siamo in una cittadina di provincia del Centro Italia, all’interno in un negozio molto carino di un centro commerciale gestito da una bella signora quarantenne di buona cultura, moglie e madre di due bimbi; nel negozio è presente anche un uomo, poco più di quaranta anni, pure lui di buona cultura, imprenditore pubblicitario e radiofonico, ex militante del PCI e già consigliere comunale per quel partito, disilluso e schifato dalla politica come il novantanove per cento degli italiani.
Inizia un discorso in merito ad un evento promozionale che interesserà la struttura commerciale in cui ci troviamo: l’argomento riguarda la probabile visita di un noto personaggio che negli ultimi anni è stato alla ribalta della cronaca nazionale per servizi fotografici a personaggi in vista e per i quali ha avuto alcuni guai giudiziari. Il personaggio di cui si parla presenzierà per circa un’ora all’interno dei negozi e e, dopo essersi fatto fotografare con una marea di ragazzine (e mamme) inebetite, dopo aver incassato un compenso di circa cinquemila euro (per un’ora!!), ripartirà alla volta di qualche altro facile cachet.
Poiché sono parte del dialogo che si è instaurato, mi permetto di rivolgermi alla signora facendo presente che in un momento non certo felice per le attività in genere e tenuto conto che il personaggio che si anela possa graziare della sua presenza gli avventori e operatori del centro commerciale non è affatto un personaggio degno di ammirazione e rispetto, mi sento rispondere che ben altri sono i problemi che ci stanno in giro e che la mia posizione è forse troppo puritana. Eppure sono tutt’altro che un moralista bacchettone! Anzi, ho sempre abbracciato sfide politiche ed intellettuali molto spesso controcorrente se non rivoluzionarie.
Di fronte al fervore con cui la signora rivendica la bontà della scelta di avere un personaggio come il signor C. , facendomi passare come uno che è fuori dal tempo, controbatto che non ha alcun senso farsi scudo con il marcio che c’è in giro ( e ce n’è veramente tanto) per sentirsi giustificati moralmente per il fatto che si regalano ad un personaggio tutt’altro che commendevole – se non proprio squalificante – cinquemila euro, ovvero quanto in un anno riesce a guadagnare un operatore di un call center con una laurea in tasca. Ma ognuno di noi resta della propria idea e il discorso scivola inevitabilmente su quel marcio di cui dicevo sopra, quando concludo sostenendo che a volte sarebbe opportuna più sobrietà e meno esasperata apparenza.
A questo punto, non senza sorpresa, la signora ha un moto quasi di stizza. Con una foga che mi pare poco concepibile sostiene che se oggi questo è il sistema, allora hanno fatto bene donne come la Brambilla (ministro del turismo) o la signorina Minetti (igienista dentale di Berlusconi  divenuta consigliere regionale della Lombardia per il PDL) ad ingraziarsi il loro potente patron anche con metodi da bordello perché in tal modo sono riuscite ad accaparrarsi una posizione ragguardevole che permette loro di guadagnare svariate migliaia di euro al mese. Ma non finisce qui: senza troppi peli sulla lingua la stessa ammette che, visti i benefit acquisiti dalle signore testè menzionate, un sacrificio di quel genere , se ne avesse avuta la possibilità, lo avrebbe fatto pure lei.
E’ evidente che tra me e la mia interlocutrice c’è un galassia di distanza, ragion per cui non vado oltre e registro il fatto per come l’ho udito. Nel frattempo l’imprenditore pubblicitario che fino a quel momento è stato ad ascoltare mi ricorda che a volte l’immagine che si da di se’ può risultare determinante e richiama alla mia mente un manifesto elettorale che chi scrive fece affiggere qualche tempo fa in occasione di una consultazione elettorale che mi vedeva candidato sindaco del mio paese. Si trattava di una foto che il sottoscritto fece con la propria figlia di appena quattro anni nel mentre indicavamo con le nostre mani una ipotetica strada verso un nuovo futuro; lo slogan che vi si trovava suonava più o meno così: il futuro ci appartiene. Rispondo al mio interlocutore che quel manifesto incontrò opinioni diverse e spesso divergenti e che, comunque, a mio avviso poco influì sul risultato finale di quelle elezioni.
Ma ciò che mi sorprende di più non è l’evidente apprezzamento che il signore mi fa di quel manifesto in cui, a sua detta, le braccia protese richiamavano un saluto romano, bensì il fatto stesso che quell’ex comunista convinto mi dichiara candidamente che alle ultime elezioni europee ha votato senza tentennamenti Forza Nuova, noto movimento politico che negli ultimi mesi sta operando in controtendenza rispetto al novero delle sigle politiche della così destra radicale, tutte irrimediabilmente appiattite sull’oracolo Berlusconi.
La morale di questa vicenda (che è assolutamente vera) vuole essere questa: sarà anche vero – ed è assolutamente incontrovertibile – che il modo di pensare della stragrande maggioranza della gente è oggi palesemente drogato dal berlusconismo in tutte le sue sfaccettature (ma anche dall’antiberlusconismo mediatico che è penoso quanto il nemico che combatte), al punto di portare persone insospettabili a sbracarsi in dichiarazioni assurde, ma è altresì dimostrato che i semi buoni, pur alla deriva nel nulla dell’oggi, quando incontrano un lembo di terra riescono sempre ad attecchire e a generare un germoglio che prima o poi diventerà una pianta con nuovi semi da spargere.
E sono questi i germogli che vanno curati con amorevole interesse. Tutto il resto è spazzatura che prima o poi finirà nell’ inceneritore che la storia le riserverà!

Fernando Volpi

venerdì 5 novembre 2010

Staccare la spina.............o corto circuito ?

Tutti lì a capire se qualcuno "staccherà la spina" o meno a questo indecoroso governo anche se nessuno si mette a pensare quanto sia indecoroso ed indegno chi dovrebbe farlo.
Sinceramente più che aspettare che altri manutengoli stacchino la spina occorrerebbe che gli Uomini Liberi iniziassero a prendere iniziative serie per "attaccare tutti al muro" - metaforicamente parlando - e portare una ventata rivoluzionaria ad una Nazione ormai decotta nel brodo ultrasessantennale della occupazione manu militare del nemico demoplutogiudaicomassonico (e chi volesse schernirci dell'uso di tale terminologia può sin da subito andare senza giri di parola a fare "bunga bunga" con i suoi consimili appecoronati !).
Siamo inorriditi e schifati non solo e non tanto delle scorribande senili di chi ha avuto la presunzione di governarci secondo uno schema padronal-aziendalistico  (e che malamente é stato invece paragonato ad un gigante della Storia come Mussolini) senza avere né arte e né parte e non ha capito che la cupola usurocratica da tempo ha puntato su un altro "cavallo" (scusate, volevo dire cameriere), quanto piuttosto dell'inconsistenza sistemica di un popolo che assorbe tutto come una spugna se non come un.............cesso !
Che dire poi di una sinistra palesemente impotente o, al più, becera che rimane un vuoto pneumatico entro cui una maggioranza disarmata riesce comunque a "vincere" anche senza combattere ?
Evitiamo poi ulteriori approfondimenti su quella carne morta che si identifica in un concetto alchemico di "destra" (con sigle ed ammenicoli di vario genere e natura e richiami grotteschi ad un immaginario da commedia dell'arte) che ormai non pare nemmeno più una barzelletta ma rappresentazione kafkiana del paradosso della politica italiota dell'oggi.
Chi vivrà vedrà e la lotta vera, dura che si prospetta sarà il momento del buio totale da cui emergerà un nuova alba luminosa.

giovedì 4 novembre 2010

Il NOSTRO IV Novembre !

martedì 2 novembre 2010

Per riflettere sul significato di essere Uomini.

Io sono Eric Priebke (SS-Hauptsturmführer)

erich-priebke.jpg
«Al di là del significato dei singoli eventi della vita, un uomo che si avvia alla fine del suo percorso deve tirare le somme. Forse la cosa più difficile è proprio accettare con serenità il proprio destino. Io credo, dopo tanti travagli, di aver capito il significato del mio:
lottare fino alla fine per tenere alto il mio onore di uomo,
priebke-ss.JPGl'orgoglio di appartenere al mio popolo,
il popolo tedesco che con i suoi pregi e i suoi difetti non posso e non voglio cessare di amare.»
«A mie spese ho dovuto imparare che dietro la maschera della legalità democratica spesso si celano gli interessi e gli intrighi di lobby potenti, che calpestano il diritto e manipolano l'informazione pur di raggiungere i loro torbidi scopi.» «Su tutte le sentenze che mi riguardano non si è mai processato l'uomo Priebke, innocente o colpevole che fosse, ma l'ideologia che si voleva a tutti i costi che egli incarnasse. Si è giudicato non secondo i canoni del diritto ma all'unico scopo di inscenare un processo mediatico che avrebbe imposto all'attenzione dell'opinione pubblica il solito pacchetto emozionale, confezionato per suggestionare le masse con la figura di un mostro a uso e consumo dei giochi di potere dei potenti.» Se le manette, la deportazione di un vecchio, il carcere, la lontananza dalla mia sposa malata, sono oggi la croce della mia vita, l'incredibile lato positivo di questa esperienza è stato trovare tanti amici sinceri; è stato scoprire un tesoro.
Fratelli che da tutte le parti del mondo si sono prodigati nell'aiutarmi. Il mio impegno di novantenne che anche dietro le sbarre non si è mai arreso, è quello di un uomo che anche se terribilmente stanco, cerca di stare in piedi per lasciare in eredità ad altri il significato vero della sua vita.
Il caso Priebke doveva essere l'ennesima occasione per riaffermare e giustificare i principi su cui si fondano le suggestioni politiche e sociali del mondo attuale. Un mondo programmato nella conferenza di Yalta, autolegittimato con i processi farsa di Tokio, Norimberga e gli altri, inscenati via via contro chi non voleva allinearsi alle logiche del nuovo corso.
Doveva essere l'ultima occasione per usare il soldato tedesco come simbolo del male, contrapposto a tutto ciò che in termini sempre più categorici viene imposto ai popoli della terra come il bene: il nuovo ordine mondiale, quello globalizzato da un ristretto gruppo di plutocrati cosmopoliti e dai politicanti al loro servizio. Probabilmente le generazioni attuali, quelle che non hanno fatto la guerra non possono capire.
Noi abbiamo dovuto sparare alle Ardeatine; non lo abbiamo fatto per un sentimento di odio.
L'abbiamo dovuto fare in seguito ad un ordine irrifiutabile venuto direttamente da Hitler.
Ciò che posso dire è che la rappresaglia era ed è ancora oggi una pratica legale in guerra. Non ubbidire sarebbe stato impossibile, come è dimostrato dalle vicende terribili di Hiroshima, di Dresda e di tutti i molteplici massacri e rappresaglie avvenuti nella seconda guerra mondiale, dove al contrario di quanto successe alle Ardeatine, si uccisero molto spesso indiscriminatamente anche donne e bambini.La mia coscienza di uomo si sente libera.
Per nessuno motivo vorrei essere al posto dei miei persecutori, senza vincoli nello spazio ma prigionieri nell'animo.
Mi hanno tolto la libertà, mai, però, mi toglieranno la dignità.
Le invenzioni di alcuni falsi testimoni sulle mie responsabilità in atti malvagi, torture e cose del genere sono un male veramente gratuito e quindi per me più doloroso. E' propria questa cosa che più di ogni altra, ancora oggi mi fa soffrire. La ingiustizia della condanna all'ergastolo, rientra tutto sommato nella logica della vendetta, meccanismo questo che anche se aberrante è comprensibile alla mia mente. Le menzogne diffamanti però manipolano l'immagine della persona snaturandola agli occhi dei suoi simili, dei suoi amici e parenti, sono un'onta insopportabile, un male veramente raffinato contro il quale non mi stancherò mai di lottare. 
Erich Priebke

venerdì 29 ottobre 2010

Riti tribali.

Non importa il tipo di parole che possono essere usate.....oggi é di moda "bunga bunga" ....ma il problema persistente di questa "repubblica democratica ed antifascista" é che ci sono sempre i piglìanculi ed i mettìnculi. I primi sono la maggioranza degli italiani (molti in verità sono italioti perché queste classi dirigenti le hanno votate), mentre la "casta partitocratica" é quella che continua a divertirsi a metterlo a tutti noi.
Saremo capaci ancora come popolo a dire basta a tutti i "riti tribali" e riprenderci costi quel che costi la nostra dignità !?

venerdì 15 ottobre 2010

Negare a chi nega non é.........negativo.....(e se le famiglie italiane si impoveriscono é sempre colpa dei cattivi !)

Al più presto una nuova legge che possa rendere possibile l'incriminazione della negazione della "shoa"; dunque una negazione della libertà di poter negare ciò che storicamente può essere determinabile negativamente rispetto alla vulgata proposta unilateralmente.
Non c'é che dire; gli italiani infatti immersi nei problemi di sopravvivenza quotidiana stretti dalla morsa della precarietà sociale frutto della cupola usurocratica apolide non vedono proprio l'ora che si vari questa legge (magari prima del fatidico 27............del mese di gennaio......) così che finalmente riescano a trovare un minimo di serenità economica e famigliare oggi distrutta da pericolose orde di "einsatzgruppen" vaganti tra bollette dei mutui da pagare, carrelli della spesa del supermercato semivuoti, lettere di licenziamento ed amenità simili.
Un plauso agli strenui difensori del popolo italiano trasversalmente presenti in ogni settore del parlamento italiano (governo, maggioranza, fronda finiana, opposizione triciclo IDV-PD maggioranza e minoranza-SEL viste le pronte prese di posizione dei vari Letta, Fini, Gasparri, Di Pietro, Veltroni e Fassino, Mussi) capaci magari di litigare anche sul colore delle mutande (sporche) che portano ma uniti nel "dogma di quelli del pianto che paga".
Fate, fate; il popolo sentitamente.................ricorderà ..............l'aiuto ricevuto nel momento del bisogno....
Vale !

mercoledì 13 ottobre 2010

kOSOVO E' SERBIA.

La corte del Tribunale fantoccio dell’Onu all’Aja ha santificato la predazione manu militari del Kosovo Metohija alla madre patria serba. L’aggressione anglo-americana della Nato del 1999 viene così legittimata, anche se respinta senza appello da Belgrado e dai serbi rimasti nel Kosovo o costretti – in 200 mila – all’esilio dalla propria terra. La battaglia del Kosovo di re Lazar contro i turchi invasori del sultano Murad – nella Piana dei merli, 28 giugno 1389 a nord di Priština – segnò la nascita storica, in quelle contrade, della nazione serba.

Doveroso l'incipit se si vuole discutere seriamente dei fatti dello stadio Marassi di Genova; si può essere d'accordo o meno sulla necessità e sulla validità del comportamento dei Serbi per trovare cassa di risonanza alle loro rivendicazioni nazionali ma é un dato certo che nelle terre balcaniche la solita "eurolandia" é andata a traino dell'egemonia di comando planetario a stelle e strisce che si muove per i propri interessi specifici e non certo per "portare democrazia" e se ha preferito la mafia kosovara ai diritti del Popolo della Serbia ciò evidentemente contrasta con gli interessi delle Patrie europee di cui la Serbia é - storicamente - parte integrante.
Dunque "teppisti" loro che ancora in qualche modo hanno capacità di reazione oppure "conigli" noi " europei" che proni al politicamente corretto siamo pedissequamente ordinati sulla lunghezza d'onda di Washington, mafia e dintorni !?