domenica 28 novembre 2010

Wikileaks e dintorni.................

Non fatevi troppe illusioni dalle uscite dei file di Wikileaks; in definitiva si scoprirà semplicemente quello che da sempre denunciamo. La connivenza politico-mafiosa delle gerarchie di potere in vari stati e un sapore amaro di un "tutti contro tutti" dove a farne le spese sono, al solito, i cittadini inermi e senza seria rappresentanza che malamente hanno "delegato" la loro fiducia.

Andremo a breve - visto che é preannunciata ormai l'uscita imminente - ad analizzare mano a mano i vari "scoop" ma in questo momento credo sia per noi più interessante capire come mai il governo italiano ha prima parlato di "complotto internazionale ai danni dell'Italia", senzo però purtroppo dichiarare con nomi e cognomi gli autori del fatto, per poi edulcorare tramite il ministero degli esteri la questione e di ciò non siamo rimasti sorpresi se si ricorda che il suo titolare ha forti agganci con chi potrebbe essere tra i nomi non detti dei "complottisti".

Intanto l'unica azienda ancora sotto controllo reale dello stato e importantissima pedina nell'ambito del settore strategico-militare, la Finmeccanica, é messa sotto setaccio e inevitabilmente subisce i duri colpi speculativi al ribasso del titolo in borsa.

Insomma ce n'é abbastanza per capire che il famoso art. 16 di quel dannato trattato di pace del 1947 é ancora il gancio che ci tiene appesi come animale da macellazione utile per coloro che intendono l'Italia semplicemente come quell'importantissima piattaforma strategica geopolitica in mezzo al Mediterraneo da occupare in quanto necessaria per la supremazia in tutta l'area del vicino oriente.

Da qui necessariamente l'idea che i contatti ravvicinati tra un Berlusconi ed un Putin abbiano non poco innervosito la "cupola" e dispiace purtroppo comprendre però che i due soggetti hanno troppi scheletri negli armadi per non essere attaccabili come di fatto sta avvenendo ed avverrà con l'esposizione dei rapporti confidenziali di Wikileaks.

Detto questo cerchiamo almeno di prendere atto ottimisticamente che un bicchiere mezzo pieno c'é; finito il percorso politico per un Berlusconi o un Putin rimarrà di fatto intatto lo scenario; da un lato l'occulta piovra usurocratica apolide che ha come referenti le 130 famiglie in possesso di circa l'80% delle risorse del pianeta e dall'altro un numero crescente di Popoli sempre più consapevoli ed incazzati che la "festa é finita".

Ed Avanguardie culturali, sociali e politiche pronte ad alimentare il grande fuoco dopo il grande gelo di questi ultimi sessanta e più anni..

venerdì 26 novembre 2010

Nessuna "fascisteria" ma rispetto delle radici a cui non intendiamo rinunciare.

Talune polemiche sorte recentemente stanno sviando l'oggettiva necessità di  riuscire a rimanere in piedi sopra le rovine in un momento in cui le nostre tesi strettamente dottrinarie mostrano limpidamente quello che abbiamo sempre  pensato; che una reale alternativa ad un modello di (sotto)sviluppo importato solo a suon di cannonate esiste, é ancora valido e in una logica attualizzazione  dei tempi mantiene inalterata tutta la sua valenza e modernità.

"Improvvisamente mi ritrovo dinanzi a polemiche che ritenevo essere state superate nel senso della chiarezza. Ripartiamo con il "neofascismo"? ", questo dichiara Paolo Signorelli in un blog che ospita un suo commento dopo alcune  uscite di stile da parte di alcuni suoi collaboratori.

Ed allora ci sentiamo in dovere più che in diritto di esprimere una seria valutazione  sulla domanda  che pone Paolo, anche dopo aver avuto il conforto del nostro decano prof. Stelvio Dal Piaz.
Il Centro Studi SN da sempre e limpidamente non ha nascosto che il suo scopo é l'acculturamento di nuove avanguardie sulla base e la scorta della corretta analisi storica, sociale e politica di una serie di fenomeni che a partire dall'esplosione della cosiddetta "rivoluzione industriale" hanno contribuito a  marcare una netta distinzione tra l'economicismo  del profitto imposto da oligarchie (siano esse privatistiche o burocratiche) e distruttivo della identità dell'uomo e dunque delle Comunità di uomini e la visione del concetto di Lavoro quale espressione trascendente della Dignità di ciascuno che nella collaborazione organica portano al superamento dell'individualismo ed infine alla realizzazione di un corpo coeso di Volontà che identificano una Nazione.
Sulla scorta di questa idealità ci siamo posti il problema del superamento da tempo anche di una "conventio ad excludendum" incancrenitasi nel corso dei decenni (per colpe o "ingenuità" proprie e capacità del Nemico di fare "tensione")   tra categorie del pensiero che probabilmente sono molto più vicine di quanto si possa pensare anche se non si può e non si deve negare - nemmeno per ragioni di tatticismo velleitario - che evidentemente una differenza di fondo esiste se i nostri riferimenti storici hanno saputo difendere con le armi le macerie di Berlino nel 1945 nel mentre altri riferimenti storici non hanno saputo nemmeno sparare un colpo di pistola in aria per difendere un muro che crollava (per implosione) nel 1989...........

"Ed ora rischiamo di porre termine all'avventura della Confederatio in nome di un "Linea Retta" da nessuno di noi rinnegata? Per carità di Patria! Io non sono mai andato a Predappio. Non credo che per questo io possa essere tacciato di afascismo. Sono i fatti della mia vita a parlare. Così come lo sono quelli della "vita" di tanti abituati ad esaltarsi in volkloristici pellegrinaggi." continua Paolo Signorelli nella sua nota.

Sinceramente é da tempo che se devo andare a omaggiare il ricordo del "socialista nazionale" per antonomasia di certo lo faccio senza vestirmi da pagliaccio o per bere un bicchiere di vino di troppo ma al di là di questo, sui fatti dello stile di vita di ognuno (non solo la mia che é poca cosa) credo che le singole coerenze di tutti noi non possano essere messe in dubbio da chicchessia e da nessuna "cattedra" !

Se, come ormai ho detto fino alla noia, il fine strategico ultimo é univoco probabilmente ci reincontreremo (e con Paolo é già successo in passato di essere discostati per divergenze di tipo strettamente politico e non certo per motivi personali per i quali rimane al contrario la massima stima e riconoscenza per il suo Valore di soldato Politico,) - pur utilizzando tattiche comportamentali, formali ed "estetiche" differenti - ma allo stato dei fatti e dell'incomprensibile per noi motivo del contendere ,giacché di "neofascismo" qualcuno di noi addirittura non ha nemmeno avuto modo fortunatamente di ingarbugliarsi, sicuramente le strade divergono.

L'orizzonte é per tutti l'unico profilo per il quale merita di vivere intensamente la ribellione avendo chiara la rotta per evitare di naufragare nel mare dell'inconcludenza.

Maurizio Canosci
 

giovedì 25 novembre 2010

Analisi che rendiamo al mittente ed ai suoi sofismi.


Siamo evidentemente costretti a rispondere a stretto giro. Ci spiace perché ritenevamo di essere stati chiari sin dall'inizio in merito alla nostra volontà di rimanere comunque dottrinariamente ortodossi pur aperti al dialogo ma se questo non trova spazio logico noi andiamo avanti per una LINEA RETTA che altri possono tranquillamente abbandonare per elucubrazioni ed "estetismi" poco attinenti con le risposte da dare al cittadino comune, alle categorie dei "non garantiti" in crescita esponenziale in questa profonda crisi del sistema.

Evidentemente o non riusciamo a farci capire o c'é difficoltà di comprendonio; in questi 8 mesi la vera analisi é che ancora non esiste uno straccio di "progetto", mentre per le altre amenità descritte noi non ci sentiamo coinvolti a meno che non si provi che siamo andati in giro per le strade a gridare in lingua tedesca ed alzare il braccino a molla nel mentre abbiamo prodotto diversi interessanti documenti non solo come Centro Studi SN ma anche come Laboratorio sociale di tecnica politica (coinvolgendo anche realtà provenienti da idealità pure diverse dalle nostre) ed abbiamo partecipato come relatori (anche indipendenti ma a noi vicini) su temi sindacali e di lavoro che a differenza di ciò che viene scritto nella "analisi" sono argomenti che toccano direttamente gli interessi primari dei cttadini forse meno presi da manifesti "estetici" fini a sé stessi.
Mi spiace solo per le condizioni di salute di Paolo Signorelli che rimane comunque per Noi un serio riferimento politico, culturale e di modello di vita; ma al di là di questo per quanto ci riguarda potete andare avanti con i sofismi con chi ci vuole stare.
Quanto avevamo da dire - e non é stato evidentemente compreso - l'abbiamo scritto sul nostro sito evitando - per serietà di comportamento - di lanciarlo sulla "lavatrice pubblica" di facebook.
Come ogni tanto scrivete anche Voi....:

DER SIEG WIRD UNSER SEIN !

Maurizio Canosci
Centro Studi Socialismo Nazionale

martedì 23 novembre 2010

Ritiriamo i soldi dalle banche il 7 dicembre .........(facciamo anche nostro questo appello che gira su fb promosso dalle parole di Eric Cantona).

Tutto è iniziato con un intervista a Eric Cantona.. anzi, tutto è iniziato nel 1694, con la nascita della banca d'inghilterra, una società privata, che ha cominciato a prestare denaro allo stato.

da 3 secoli a questa parte la situazione non è cambiata. oggi, in tutto il mondo, le banche centrali di emissione creano denaro dal nulla e lo prestano agli stati, indebitandoli.

pochi banchieri internazionali sono responsabili dell'attua...le situazione. la tecnologia fa passi da gigante, si lavora sempre di più ma i debiti sono sempre più alti. ..tanto alti da far fallire interi stati (vedi grecia e irlanda).

grazie alle scoperte scientifiche si sarebbe potuto arrivare ad un ottimo tenore di vita per tutti gli abitanti della terra. a causa della moneta debito ciò non si è verificato.

il 50% della popolazione mondiale vive con meno di 2 dollari al giorno (3 miliardi di persone) mentre l'1% della popolazione mondiale possiede l'80% della ricchezza complessiva. l'occidente sfrutta e depreda il "terzo mondo" assicurandosi una vita "tranquilla" (mutuo per 40 anni, 2 settimane di ferie l'anno, un paio di televisori al plasma e diversi cellulari).

questa situazione inaccettabile non è sfuggita ad eric cantona, ex calciatore ed ex attore dalla mente sveglia, che in un'intervista ha denunciato i colpevoli proponendo una protesta pacifica ma dai risvolti rivoluzionari: http://www.youtube.com/watch?v=padCfgZjbXI

dopo l'intervista, Geraldine Feuillien, Arnaud Varnier e Yann Sarfati, tre francesi, hanno aperto un evento su facebook e fissato il 7 dicembre 2010 come data per il ritiro dei soldi dalle banche: http://www.facebook.com/event.php?eid=101996426533405

l'esempio francese è stato immediatamente seguito dall'italia: la pagina ufficiale facebook del nostro sito: http://www.facebook.com/pages/Lo-sai/126393880733870 ha creato l'evento italiano, quello greco: http://www.facebook.com/event.php?eid=156793421024126&index=1 e quello internazionale: http://www.facebook.com/event.php?eid=137793666269183&index=1

in altre nazioni sono stati aperti eventi corrispondenti, per un totale di 15 paesi (dall'islanda al messico).

ora fate molta attenzione: il 12 novembre, il canale youtube "complottistixcaso" carica il video "che titolo metto a questo video?". nel video si parla dell'evento del 7/12. il video inizia a fare il giro del web e le adesioni all'evento italiano di facebook schizzano alle stelle. qualcuno se ne accorce e dopo 5 ore il video viene censurato da youtube.

decido allora di ricaricare il video su facebook, direttamente sulla pagina di "lo sai". il video riprende a girare, altro boom di adesioni all'evento e altra rimozione del video.

non ci arrendiamo. utilizziamo il canale youtube "complottistixcaso2" per ricaricare di nuovo il video, con l'aggiunta di un mini prologo per informare delle due censure già subite. questa volta il titolo del video è "il video più censurato del web".

in due giorni il video viene visto da 52000 persone, arrivando in home page di youtube, viene ricaricato da decine di utenti: http://www.youtube.com/results?search_query=il+video+pi%C3%B9+censurato+del+web&aq=f e tradotto in inglese: http://www.youtube.com/watch?v=onHDoF-jVaA e in francese: http://www.youtube.com/watch?v=fJvFL5qIP24&feature=related

l'evento italiano supera, per numero di inviti, l'evento francese. tutto va alla grande (fatta eccezione per alcuni malpensanti: http://www.bonsai.tv/magazine/people/il-video-piu-censurato-del-web-complottisti-per-caso/) fino alla mattina del 20 novembre.

il video viene di nuovo censurato da youtube in concomitanza con la chiusura dei 12 profili degli amministratori della pagina "lo sai" di facebook e la chiusura dell'evento (con 200000 inviti in attesa di risposta).

la censura arriva quando si è sulla strada giusta, questo è risaputo. ci siamo reiscritti a facebook, abbiamo ricreato "lo sai II": http://www.facebook.com/pages/Lo-sai-II/104213996317401 (la vecchia pagina di "lo sai" senza amministratori è inutilizzabile) e abbiamo creato un'altra pagina, "la rivoluzione censurata - the censored revolution": http://www.facebook.com/pages/La-rivoluzione-censurata-The-censored-revolution/142159889168495 per riaccordarci sull'evento del 7/12.

il 21 novembre, passate 24 ore dal giorno della censura, tanti media italiani iniziano ad occuparsi dell'evento:

IL CORRIERE DELLA SERA: http://www.corriere.it/esteri/10_novembre_22/cantona-capopopolo-sfida-tutte%20le-banche-via-i-soldi-dai-conti-stefano-montefiori_4864b8a8-f61a-11df-bf30-00144f02aabc.shtml

RAINEWS24: http://www.rainews24.it/it/video.php?id=21173

ANSA: http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/ansa/dettaglio.html?newsId=243563

IL SOLE 24 ORE: http://video.ilsole24ore.com/SoleOnLine5/Video/Notizie/Sport/2010/cantona-manchester_1/cantona-manchester_1.php

(..e qualche minuto fa, elio lannutti ha annunciato, dal suo profilo facebook, che anche l'adusbef parteciperà all'evento)

una semplice coincidenza? per me no. secondo me l'evento stava diventando troppo grande e dopo l'articolo de "elpais" il più importante quotidiano francese: http://www.elpais.com/articulo/economia/Cantona/llama/revolucion/elpepusoc/20101121elpepueco_1/Tes i giornali italiani non potevano continuare a far finta di nulla. ma come dare la notizia senza pubblicizzare l'evento? semplice, prima di dare la notizia si censura l'evento. ..e così hanno fatto.

ma noi non molliamo! per la prima volta si sta creando un gruppo di persone che pacificamente vogliono dire BASTA! a questo sistema, persone di tutto il mondo. non sarà una censura a fermarci. siamo tornati e continueremo a tornare perchè il mondo può e deve migliorare!

lunedì 22 novembre 2010

Solo"circensem".........senza "panem"...!

Per fortuna che c'é la cronaca politica per acculturare la massa; ora é stato insegnato il termine dialettale "vaiassa" grazie alla lite tra due comari del calibro della nipote di Sofia Loren e della velina nominata ministro.
Essendo entrambe di origine campana il termine dialettale riguarda il napoletano come in passato spesso era capitato di avere nozioni dialettali dalle estemporaneità di "baluba padani" di regioni più a nord.
Non c'é che dire, il sistema se ne inventa sempre una nuova pur di distrarre il popolo bue ma a differenza dell'impero di Roma che almeno dava anche il "panem" qui si dà sfogo solo al "circensem".............!

giovedì 18 novembre 2010

SULLA RIVA DEL FIUME.

Che cosa sono altri 20/30 giorni di attesa per capire se il governo reggerà alla bufera o meno quando la situazione sta crollando e ancora più devasterà il tessuto sociale nazionale ed europeo alla luce della crisi ormai sistemica di un modello di sviluppo imposto con i carri armati ed i bombardieri oltre sessanta anni fa sulla pelle dei Popoli del nostro continente "ubriacati" dalla martellante propaganda dei "liberatori" !?

Sono nulla come saranno soffio di vento i mesi prossimi precedenti e poi successivi al conteggio finale dei ludi cartacei che potrebbero vedere una sinistra "liberal" prevalere su una "destra" decotta nel suo populismo padronale, nel suo egoistico localismo, nel suo revanchismo nostalgico reazionario, oppure il contrario (perché gli italioti sono imprevedibili secondo levantina atavica disposizione) dove a prevalere potrebbero essere ancora i destroterminali sospinti dal masochismo del giacobinismo senza arte né parte (e senza nemmeno più il saldo ancoraggio ideologico del leninismo).

Insomma Sion-istri e Sion-destri (un sillogismo azzeccato letto in qualche post in altri blog) pronti a dar fuoco alla  miccia bagnata del "dejà vu" mentre cresce l'esasperazione del popolo (purtroppo ancora e troppo bue) incapace però di trovare coscienza della propria Dignità e probabilmente anche con l'alibi di non avere alcun chiaro punto di riferimento a cui affidarsi provvidenzialmente considerando fuochi fatui i "grilli parlanti" ed amenità similari.

La tentazione forte di mettersi perciò ora sulla linea di fuoco non la possiamo nascondere ma la Storia e le vicissitudini che da Essa derivano ci hanno insegnato molto e ci fanno comprendere che la filosofia orientale delle arti marziali, che ci ricorda che spesso é più facile sconfiggere il Nemico disequilibrando la sua avventata aggressione, é una nozione da tenere bene a mente.

Ecco perché rimaniamo sulla riva del fiume; pazienti ed attenti.
Il momento della mossa che spiazza arriverà e la sapremo cogliere.

lunedì 15 novembre 2010

Venditori ambulanti.

"Venghino siori e siore, venghino"......; siamo al mercatino delle pulci ormai. Tutti a provare a vendere la migliore mercanzia (si fa per dire !) con mirabolanti offerte.
Tutti contro tutti ma tanto la merce é varia e può essere anche.........d'importazione ed a basso prezzo per cui qualche cianfrusaglia alla fine si riuscirà a piazzare.
Nessuno che esprima Idee Forza, alternative serie e credibili; nessuno ha idee chiare sul mercato, sull'impatto sociale, su temi di politica estera degni di una comunità che aneli ad essere Nazione e non accozzaglia di individui egoisti e senza futuro.
Questo é quello che oggi imperversa nella colonia "italya".
Che pena nel cuore di chi si sente ancora e nonostante tutto un Italiano libero sociale e nazionale.
A Sinistra permane un vuoto pneumatico desolante tutta presa sui diritti dei "diversi" e dei "migranti" e senza capacità propositive per ridare Dignità al Lavoro.
A Destra una serie infinita di litigi tra "fratelli coltelli" per avere il diritto ereditario a fregiarsi della "camisa negra" mentre in realtà rimangono degni eredi del peggior trasformismo levantino che con il "carattere ario-romano" proprio non ha nulla di consimile.
Lasciamoli urlare tutti come piazzisti da mercato rionale, quello che dura in fondo solo un giorno alla settimana, e riprendiamoci la Piazza, quella che forma un Popolo.

martedì 9 novembre 2010

CONVEGNO 13 NOVEMBRE 2010.

lunedì 8 novembre 2010

LA PARABOLA DEL BUON SEME E DEL BORDELLO


Nel pieno dell’orgia mediatica in cui si intrecciano le vicende boccaccesche di un Presidente del Consiglio, ormai ridotto ad essere un uomo che suscita pure un moto di pena, e la brama di notizie “fresche” sull’omicidio della ragazzina di Avetrana, mi è capitato di dover riflettere su due cose che modestamente ritengo essere la cartina al tornasole dei nostri tempi.
E’ un sabato mattina, siamo in una cittadina di provincia del Centro Italia, all’interno in un negozio molto carino di un centro commerciale gestito da una bella signora quarantenne di buona cultura, moglie e madre di due bimbi; nel negozio è presente anche un uomo, poco più di quaranta anni, pure lui di buona cultura, imprenditore pubblicitario e radiofonico, ex militante del PCI e già consigliere comunale per quel partito, disilluso e schifato dalla politica come il novantanove per cento degli italiani.
Inizia un discorso in merito ad un evento promozionale che interesserà la struttura commerciale in cui ci troviamo: l’argomento riguarda la probabile visita di un noto personaggio che negli ultimi anni è stato alla ribalta della cronaca nazionale per servizi fotografici a personaggi in vista e per i quali ha avuto alcuni guai giudiziari. Il personaggio di cui si parla presenzierà per circa un’ora all’interno dei negozi e e, dopo essersi fatto fotografare con una marea di ragazzine (e mamme) inebetite, dopo aver incassato un compenso di circa cinquemila euro (per un’ora!!), ripartirà alla volta di qualche altro facile cachet.
Poiché sono parte del dialogo che si è instaurato, mi permetto di rivolgermi alla signora facendo presente che in un momento non certo felice per le attività in genere e tenuto conto che il personaggio che si anela possa graziare della sua presenza gli avventori e operatori del centro commerciale non è affatto un personaggio degno di ammirazione e rispetto, mi sento rispondere che ben altri sono i problemi che ci stanno in giro e che la mia posizione è forse troppo puritana. Eppure sono tutt’altro che un moralista bacchettone! Anzi, ho sempre abbracciato sfide politiche ed intellettuali molto spesso controcorrente se non rivoluzionarie.
Di fronte al fervore con cui la signora rivendica la bontà della scelta di avere un personaggio come il signor C. , facendomi passare come uno che è fuori dal tempo, controbatto che non ha alcun senso farsi scudo con il marcio che c’è in giro ( e ce n’è veramente tanto) per sentirsi giustificati moralmente per il fatto che si regalano ad un personaggio tutt’altro che commendevole – se non proprio squalificante – cinquemila euro, ovvero quanto in un anno riesce a guadagnare un operatore di un call center con una laurea in tasca. Ma ognuno di noi resta della propria idea e il discorso scivola inevitabilmente su quel marcio di cui dicevo sopra, quando concludo sostenendo che a volte sarebbe opportuna più sobrietà e meno esasperata apparenza.
A questo punto, non senza sorpresa, la signora ha un moto quasi di stizza. Con una foga che mi pare poco concepibile sostiene che se oggi questo è il sistema, allora hanno fatto bene donne come la Brambilla (ministro del turismo) o la signorina Minetti (igienista dentale di Berlusconi  divenuta consigliere regionale della Lombardia per il PDL) ad ingraziarsi il loro potente patron anche con metodi da bordello perché in tal modo sono riuscite ad accaparrarsi una posizione ragguardevole che permette loro di guadagnare svariate migliaia di euro al mese. Ma non finisce qui: senza troppi peli sulla lingua la stessa ammette che, visti i benefit acquisiti dalle signore testè menzionate, un sacrificio di quel genere , se ne avesse avuta la possibilità, lo avrebbe fatto pure lei.
E’ evidente che tra me e la mia interlocutrice c’è un galassia di distanza, ragion per cui non vado oltre e registro il fatto per come l’ho udito. Nel frattempo l’imprenditore pubblicitario che fino a quel momento è stato ad ascoltare mi ricorda che a volte l’immagine che si da di se’ può risultare determinante e richiama alla mia mente un manifesto elettorale che chi scrive fece affiggere qualche tempo fa in occasione di una consultazione elettorale che mi vedeva candidato sindaco del mio paese. Si trattava di una foto che il sottoscritto fece con la propria figlia di appena quattro anni nel mentre indicavamo con le nostre mani una ipotetica strada verso un nuovo futuro; lo slogan che vi si trovava suonava più o meno così: il futuro ci appartiene. Rispondo al mio interlocutore che quel manifesto incontrò opinioni diverse e spesso divergenti e che, comunque, a mio avviso poco influì sul risultato finale di quelle elezioni.
Ma ciò che mi sorprende di più non è l’evidente apprezzamento che il signore mi fa di quel manifesto in cui, a sua detta, le braccia protese richiamavano un saluto romano, bensì il fatto stesso che quell’ex comunista convinto mi dichiara candidamente che alle ultime elezioni europee ha votato senza tentennamenti Forza Nuova, noto movimento politico che negli ultimi mesi sta operando in controtendenza rispetto al novero delle sigle politiche della così destra radicale, tutte irrimediabilmente appiattite sull’oracolo Berlusconi.
La morale di questa vicenda (che è assolutamente vera) vuole essere questa: sarà anche vero – ed è assolutamente incontrovertibile – che il modo di pensare della stragrande maggioranza della gente è oggi palesemente drogato dal berlusconismo in tutte le sue sfaccettature (ma anche dall’antiberlusconismo mediatico che è penoso quanto il nemico che combatte), al punto di portare persone insospettabili a sbracarsi in dichiarazioni assurde, ma è altresì dimostrato che i semi buoni, pur alla deriva nel nulla dell’oggi, quando incontrano un lembo di terra riescono sempre ad attecchire e a generare un germoglio che prima o poi diventerà una pianta con nuovi semi da spargere.
E sono questi i germogli che vanno curati con amorevole interesse. Tutto il resto è spazzatura che prima o poi finirà nell’ inceneritore che la storia le riserverà!

Fernando Volpi

venerdì 5 novembre 2010

Staccare la spina.............o corto circuito ?

Tutti lì a capire se qualcuno "staccherà la spina" o meno a questo indecoroso governo anche se nessuno si mette a pensare quanto sia indecoroso ed indegno chi dovrebbe farlo.
Sinceramente più che aspettare che altri manutengoli stacchino la spina occorrerebbe che gli Uomini Liberi iniziassero a prendere iniziative serie per "attaccare tutti al muro" - metaforicamente parlando - e portare una ventata rivoluzionaria ad una Nazione ormai decotta nel brodo ultrasessantennale della occupazione manu militare del nemico demoplutogiudaicomassonico (e chi volesse schernirci dell'uso di tale terminologia può sin da subito andare senza giri di parola a fare "bunga bunga" con i suoi consimili appecoronati !).
Siamo inorriditi e schifati non solo e non tanto delle scorribande senili di chi ha avuto la presunzione di governarci secondo uno schema padronal-aziendalistico  (e che malamente é stato invece paragonato ad un gigante della Storia come Mussolini) senza avere né arte e né parte e non ha capito che la cupola usurocratica da tempo ha puntato su un altro "cavallo" (scusate, volevo dire cameriere), quanto piuttosto dell'inconsistenza sistemica di un popolo che assorbe tutto come una spugna se non come un.............cesso !
Che dire poi di una sinistra palesemente impotente o, al più, becera che rimane un vuoto pneumatico entro cui una maggioranza disarmata riesce comunque a "vincere" anche senza combattere ?
Evitiamo poi ulteriori approfondimenti su quella carne morta che si identifica in un concetto alchemico di "destra" (con sigle ed ammenicoli di vario genere e natura e richiami grotteschi ad un immaginario da commedia dell'arte) che ormai non pare nemmeno più una barzelletta ma rappresentazione kafkiana del paradosso della politica italiota dell'oggi.
Chi vivrà vedrà e la lotta vera, dura che si prospetta sarà il momento del buio totale da cui emergerà un nuova alba luminosa.

giovedì 4 novembre 2010

Il NOSTRO IV Novembre !

martedì 2 novembre 2010

Per riflettere sul significato di essere Uomini.

Io sono Eric Priebke (SS-Hauptsturmführer)

erich-priebke.jpg
«Al di là del significato dei singoli eventi della vita, un uomo che si avvia alla fine del suo percorso deve tirare le somme. Forse la cosa più difficile è proprio accettare con serenità il proprio destino. Io credo, dopo tanti travagli, di aver capito il significato del mio:
lottare fino alla fine per tenere alto il mio onore di uomo,
priebke-ss.JPGl'orgoglio di appartenere al mio popolo,
il popolo tedesco che con i suoi pregi e i suoi difetti non posso e non voglio cessare di amare.»
«A mie spese ho dovuto imparare che dietro la maschera della legalità democratica spesso si celano gli interessi e gli intrighi di lobby potenti, che calpestano il diritto e manipolano l'informazione pur di raggiungere i loro torbidi scopi.» «Su tutte le sentenze che mi riguardano non si è mai processato l'uomo Priebke, innocente o colpevole che fosse, ma l'ideologia che si voleva a tutti i costi che egli incarnasse. Si è giudicato non secondo i canoni del diritto ma all'unico scopo di inscenare un processo mediatico che avrebbe imposto all'attenzione dell'opinione pubblica il solito pacchetto emozionale, confezionato per suggestionare le masse con la figura di un mostro a uso e consumo dei giochi di potere dei potenti.» Se le manette, la deportazione di un vecchio, il carcere, la lontananza dalla mia sposa malata, sono oggi la croce della mia vita, l'incredibile lato positivo di questa esperienza è stato trovare tanti amici sinceri; è stato scoprire un tesoro.
Fratelli che da tutte le parti del mondo si sono prodigati nell'aiutarmi. Il mio impegno di novantenne che anche dietro le sbarre non si è mai arreso, è quello di un uomo che anche se terribilmente stanco, cerca di stare in piedi per lasciare in eredità ad altri il significato vero della sua vita.
Il caso Priebke doveva essere l'ennesima occasione per riaffermare e giustificare i principi su cui si fondano le suggestioni politiche e sociali del mondo attuale. Un mondo programmato nella conferenza di Yalta, autolegittimato con i processi farsa di Tokio, Norimberga e gli altri, inscenati via via contro chi non voleva allinearsi alle logiche del nuovo corso.
Doveva essere l'ultima occasione per usare il soldato tedesco come simbolo del male, contrapposto a tutto ciò che in termini sempre più categorici viene imposto ai popoli della terra come il bene: il nuovo ordine mondiale, quello globalizzato da un ristretto gruppo di plutocrati cosmopoliti e dai politicanti al loro servizio. Probabilmente le generazioni attuali, quelle che non hanno fatto la guerra non possono capire.
Noi abbiamo dovuto sparare alle Ardeatine; non lo abbiamo fatto per un sentimento di odio.
L'abbiamo dovuto fare in seguito ad un ordine irrifiutabile venuto direttamente da Hitler.
Ciò che posso dire è che la rappresaglia era ed è ancora oggi una pratica legale in guerra. Non ubbidire sarebbe stato impossibile, come è dimostrato dalle vicende terribili di Hiroshima, di Dresda e di tutti i molteplici massacri e rappresaglie avvenuti nella seconda guerra mondiale, dove al contrario di quanto successe alle Ardeatine, si uccisero molto spesso indiscriminatamente anche donne e bambini.La mia coscienza di uomo si sente libera.
Per nessuno motivo vorrei essere al posto dei miei persecutori, senza vincoli nello spazio ma prigionieri nell'animo.
Mi hanno tolto la libertà, mai, però, mi toglieranno la dignità.
Le invenzioni di alcuni falsi testimoni sulle mie responsabilità in atti malvagi, torture e cose del genere sono un male veramente gratuito e quindi per me più doloroso. E' propria questa cosa che più di ogni altra, ancora oggi mi fa soffrire. La ingiustizia della condanna all'ergastolo, rientra tutto sommato nella logica della vendetta, meccanismo questo che anche se aberrante è comprensibile alla mia mente. Le menzogne diffamanti però manipolano l'immagine della persona snaturandola agli occhi dei suoi simili, dei suoi amici e parenti, sono un'onta insopportabile, un male veramente raffinato contro il quale non mi stancherò mai di lottare. 
Erich Priebke