Nel dicembre del 1908 esce la rivista “ La Voce” a cura di Giuseppe Prezzolini. Durò solo otto anni ma rappresentò una testimonianza che merita ancora una precisa attenzione soprattutto per l’ambizioso tentativo culturale di riformare moralmente l’Italia e gli italiani. “Noi sentiamo fortemente l’eticità della vita intellettuale - affermò Prezzolini - e ci muove il vomito a vedere la miseria e l’angustia e il rivoltante traffico che si fa delle cose dello spirito. Sono queste le infinite forme d’arbitrio che intendiamo denunciare e combattere. Tutti le conoscono, molti ne parlano, nessuno le addita pubblicamente.” La rivista divenne una palestra di idee e di opinioni anticonformiste ma che mirava al concreto. E’ lo stesso Prezzolini che ci racconta come nacque “La Voce” (L’Italiano Inutile - Milano 1954): “......Ci voleva, ora, qualche cosa che passasse i nostri individui e toccasse la società e, in un certo senso, ci innestasse con la storia. Chi lo sapeva? Forse modernisti, sindacalisti, leonardiani, crociani, ricercatori di nuovi doveri della scuola, socialisti stanchi del marxismo, repubblicani annoiati del mazzimaniesimo, monarchici che ambivano ad una attività più viva del grande istituto ereditario rappresentante la nazione, minoranze di tutte le maggioranze soddisfatte e stanche non avrebbero potuto riunirsi e dire e dare all’Italia una parola e un’azione ?” L’elenco ci avverte di quanto fosse stato eclettico per storia personale e provenienza il repertorio dei collaboratori che si raccolsero intorno alla rivista.. Da Croce a Gentile, da Amendola a Papini, da Salvemini a Einaudi, da Cecchi a Soffici, da Monteverdi a Pizzetti, da Palazzeschi a Pancrazi passando per lo stesso Mussolini di cui Prezzolini ha rivendicato in più occasioni la scoperta. Una esperienza simile oggi sarebbe più che mai necessaria ma, forse, impossibile come ha affermato Massimo Fini: “In questa Italia dove gli scrittori, i filosofi, gli artisti non contano niente, dove appena metti un piede fuori dal politically correct e dall’asse Destra - Sinistra non esisti più, dove un rutto di Costanzo può distruggere la Critica della Ragion Pura, non ci potrebbe essere spazio per giornale come La Voce.”
Eppure, noi socialisti nazionali, ribelli ed estranei al sistema vigente, non vogliamo arrenderci, non ci sentiamo vinti, sentiamo ancora dentro di noi la furia tagliente di una rivoluzione che faccia tabula rasa del malcostume, del malaffare e della corruzione che alligna in questa falsa democrazia nata dal tradimento e dal disonore. (Stelvio Dal Piaz)