domenica 28 giugno 2009

C'é solo uno scopo; Stato del Lavoro, socialista e nazionale


C'é molto nervosismo dentro a quelli che sono considerati "partiti e movimenti di estrema destra" perché probabilmente si sta finalmente capendo che bisogna voltare pagina e mentre la base militante (la poca rimasta a dire il vero !) si interroga se non proprio si ribella c'é astio, rancore, incapacità di analisi da parte di certi "vertici", di certa "classe dirigente" e dispiace veramente che qualche nostro antico Camerata si perda ancora in quei "vertici" ed in quella "classe dirigente".
Noi come Centro Studi di Socialismo Nazionale abbiamo rotto da tempo gli schemi e stiamo cercando di appoggiare per quanto possibile una iniziativa completamente nuova e rivoluzionaria nel senso più acuto del termine.
Nuova perché non fatta da qualche vecchia "nomenklatura" ma da giovani e meno giovani che vogliono lavorare sul proprio Territorio per dare speranza alla gente della loro comunità.
Rivoluzionaria perché finalmente si superano steccati ormai fatiscenti come "destra" e "sinistra" in funzione di ridare volto alla Rivolta Nazionale che é la Terza Via, che é la volontà di divenire ALTERNATIVA all'attuale debosciato modello di (sotto)sviluppo; ciò perseguendo un Manifesto Politico che richiama in sé tutti i Valori fondativi del Socialismo Nazionale che nessuno ha da inventare perché già scritti incisi nel granito di una Storia anche statuale, che ha radici profonde nella pancia dell'Italia anche pre-unitaria.
La realtà del Movimento Di Azione Popolare é qualcosa che inizia ad essere concretezza nel momento in cui si ritroveranno per la prima volta a conoscersi e guardarsi negli occhi i referenti dei Gruppi di Lavoro regionale che in questi pochi mesi hanno già iniziato ad operare ed insieme ai fondatori costituiranno il nucleo di quel Laboratorio Nazionale del Pensiero e dell'Azione che sarà un "vertice" orizzontale, cioé un insieme di intelligenze e competenze che daranno le direttive alle realtà territoriali.
Noi come Centro Studi, oltre a fornire supporto culturale, storico e di tradizione saremo di ausilio nelle necessità pragmatico-politiche del MDAP mentre saremo paralleli nelle attività di Militanza Attiva.
Per questo, a differenza del MDAP, avremo una gerarchia che verrà promossa e nominata esclusivamente dal portavoce nazionale, in sede successiva alla strutturazione organizzativa di nuclei militanti SN da selezionare, in affiancamento ai Gruppi di Lavoro MDAP.
E basta destra e sinistra ma avanti solo per il compimento dello Stato del Lavoro socialista e nazionale.

martedì 23 giugno 2009

Quando non c'é più limite all'indecenza.

In passato e anche in futuro "i rapporti diplomatici" con l'Iran saranno portati avanti "sempre in condivisione con l'amministrazione americana e con Israele". Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parlando con la stampa insieme al premier israeliano, Netanyahu. L'Italia e' disponibile a continuare i rapporti diplomatici con l'Iran "solo se questi rapporti potranno portare sul piano internazionale e con la partecipazione dell'amministrazione americana qualcosa di positivo", ha spiegato il premier. Berlusconi ha anche detto che "l'Italia e' disponibile a continuare i rapporti economici con l'Iran solo se questo fosse considerato positivo a livello internazionale e dagli Usa".
Questa l'ultima affermazione di Silvio Berlusconi, presidente del consiglio del governo della repubblica italian.
E su questa affermazione é giusto dichiarare che "non c'é più limite alla decenza" - altro che sputtanamenti e festini di cui personalmente non ce ne può fregare di meno.
Il vero scandalo su cui naturalmente anche l'opposizione rimane muta, allineata e coperta, é proprio questo e non certo le patetiche esigenze sessuali del settantenne "papi".
Questa é l'ultima dichiarazione in ordine di tempo che conferma l'assoluta SUDDITANZA a potenze straniere da parte di un governo italiano, di una opposizione parlamentare, della cariche istituzionali e delle forze armate che dovrebbero essere delegittimate a furor di popolo se ancora esistesse un popolo perché contrarie agli interessi di noi tutti cittadini italiani di NAZIONALITA' italiana.
E questo significa ancora più tragicamente che in caso di avvio di una nuova guerra mondiale contro il "male assoluto" di turno noi dovremo pagare il tributo di sangue dei nostri figli ancora una volta non per difendere la nostra integrità territoriale e la difesa delle esigenze dei nostri interessi strategici ma semplicemente come "truppe mercenarie" del califfato US-SIONISTA.
E' questo il prezzo che il sig. Silvio Berlusconi, settantenne perturbato da sessuomania, ha dovuto pagare nell'ultimo incontro con l'aitante giovane "abbronzato" in quel di Washington quando sembrava che volesse finalmente mostrare almeno dignità in termini politici !?
E pensare che per un attimo, solo per un attimo, avevamo pure azzardato che in chiave di difesa della Nazione contro le forze eterodirette apolidi avremmo pure potuto paradossalmente pensare di schierarci contro ogni tentativo destabilizzante !
Bene; vedremo fin dove ci vorranno portare e poi chi avrà pià coraggio lo userà.

martedì 16 giugno 2009

Contro ogni tentativo delle forze anti-nazionali di distruggere quel poco che resta di ITALIA.

Su Facebook é stato oscurato il gruppo "Centro Studi Socialismo Nazionale" mentre si permette a dei pagliacci di ostentare con ampi servizi giornalistici una parodia di un Ideale che é stato difeso con il sangue da migliaia di Giovanti volontari nella Rivoluzione Fascista del 1919-1922 contro il bolscevismo, nel secondo conflitto mondiale contro le plutocrazie giudaico-massoniche, nella Repubblica Sociale Italiana contro l'aggressione anglo-americana al suolo sacro della Patria, negli anni post-bellici contro la "democrazia dell'odio e della fazione"; non é un caso che colui che dirige la pagliacciata ostenta la sua appartenenza alla massoneria e proviene dalle fila degli "sbirri" e delle "guardie" e dagli ambienti dei soliti "servizi". Ma non ci preoccupano i pagliacci ovviamente, ci preoccupano molto di più coloro i quali, eterodiretti dalla cupola usurocratica finanziaria mondialista (che é l'imputata principale della grave crisi economica globale che sta ricadendo pesantemente sulle spalle dei cittadini, delle categorie meno garantite, dei lavoratori e della piccola impresa, delle famiglie), con l'avallo di una sinistra come al solito pronta ad agire da "sicario prezzolato" (come sempre !) del capitalismo internazionale ad ispirazione apolide, potrebbero tentare in questa fase di estrema incertezza colpire duramente gli ultimi stracci che ci rimangono del concetto di Nazione, comunità di popolo, in Italia.
Se così fosse confermato la riflessione che dobbiamo fare immediatamente é come comportarci in un malaugurato caso.
La risposta credo sia altrettanto pronta e semplice; noi Amiamo la nostra Terra e siamo profondamente convinti che anche se poco ciò che é Italia é la nostra Nazione e dunque saremo pronti a difenderla contro ogni tentativo destabilizzante dovesse costarci pure di percorrere un tratto di strada insieme a chi certamente non stimiamo, non abbiamo mai stimato, di alcuni settori della politica italiana.
Ma dovranno essere chiare due cose:
primo) non ci faremo "usare" strumentalmente e dunque solo ampie garanzie scritte potrebbero consentirci di operare in difesa della Nazione dagli sciacalli e dai pagliacci;
secondo) un secondo dopo la plausibile determinata messa in sicurezza dell'integrità nazionale, la nostra lotta diventerà nuovamente quella per la totale "liberazione" da ogni ingerenza che limiti la sovranità del Popolo, la sua autodeterminazione anche dai vincoli di un concetto di democrazia assembleare e partitica che ha fallito in questi ultimi 65 anni.
Il nostro convincimento rimane fermo nel progetto dottrinario del Socialismo Nazionale e ad esso abbiamo giurato Fedeltà, non ad altro !
Vedremo l'evolversi delle situazioni e per esse la nostra capacità di dialogo con chi con noi vorrà dialogare tenendo ben a mente i due punti espressi.
Mala Tempora currunt !

BLOG APERTO AL CONFRONTO

La Destra chiude il suo blog principale e noi mettiamo a disposizione di tutti il nostro blog offrendo uno spazio per il confronto politico e la crescita comune.
SAluti.

domenica 7 giugno 2009

LA QUESTIONE ROMANA



Non é intenzione dello scrivente fare in questa sede la storia e la genesi di quella che storicamente é conosciuta come la "questione romana", ma visti certi ripetuti e purtroppo tollerati atteggiamenti da parte del Vaticano, é bene ricordare agli immemori i termini essenziali che trovarono la loro origine in due opposte esigenze: l'Italia unita aspirava legimttimamente e con tutte le sue forze ad avere Roma come propria capitale; la Santa Sede reclamava la necessità per essa di non essere sottoposta ad alcuna sovranità terrena nell'esercizio del governo della Chiesa universale. L'urto delle due esigenze dette origine alla "questione romana" che - tra l'altro - veniva utilizzata strumentalmente a danno dell'Italia a livello internazionale con l'ingerenza di non richiesti negoziatori stranieri ben sollecitati, viceversa, dalla Santa Sede. Uno dei tanti gravi problemi irrisolti che dovette affrontare da subito Benito Mussolini fu appunto quello dei rapporti fra lo Stato italiano e la Santa Sede. Occorre ricordare che la trattativa iniziata dal nuovo governo durò diversi anni e si interruppe più volte soprattutto a causa di due punti ritenuti fondamentali da parte italiana: l'educazione dei giovani, quale compito prioritario dello Stato, e il rifiuto da parte dello Stato italiano della proposta avanzata dalla Santa Sede di una garanzia internazionale nella nascita dello Stato Città del Vaticano. La nuova Italia nata con la rivoluzione delle camicie nere non poteva cedere su questi punti fondamentali ed alla fine la Santa Sede dovette convincersi che il clima era cambiato e l'era della chiamata di eserciti stranieri per la difesa del "trono e dell'altare" era ormai definitivamente e storicamente chiusa. Come pure é bene ricordare che Mussolini portò a termine la trattativa senza intoccare l'integrità del territorio italiano. Infatti, nella realtà, l'attuale territorio vaticano di fatto non appartenne mai al Regno d'Italia per quanto esso fosse considerato, in linea di diritto, come sottoposto alla sovranità italiana, questa sovranità non ebbe mai modo di esplicarsi e può dirsi che la innovazione portata dal Trattato é stata tutta e soltanto di valore giuridico. A questo punto é necessario riaffermare che lo Stato Città del Vaticano ha caratteristiche singolarissime rispetto agli altri stati. Tali caratteristiche dipendono tutte dal particolare fine riconosciuto allo Stato Città del Vaticano. Questo é uno stato la cui natura é quella di un "mezzo" per l'attuazione di un fine che lo trascende. Da questa sua fondamentale caratteristica discende anche la singolare origine dello Stato Città del Vaticano che é sorto esclusivamente sulla base di un trattato, senza che ad esso si sia giunti per movimento di popoli, per lotta di nazionalità o per la vittoria di un ordinamento politico su di un altro. Lo Stato Città del Vaticano non si é posto fra gli altri stati, come avviene generalmente per i nuovi stati, in seguito al riconoscimento di una situazione di fatti compiuti da parecchi stati, ma soltanto in seguito al riconoscimento compiuto autonomamente dallo Stato italiano. Si tratta di una origine tutta e solo fondata su di un atto giuridico con il quale lo Stato italiano lo riconosce come segno esteriore e materiale della Santa Sede per l'attuazione del governo della Chiesa universale. Tale ciò come mezzo per il raggiungimento di questo fine lo hanno voluto entrambi i contraenti degli accordi lateranensi, lo stato italiano e la Santa Sede. E' bene non dimenticare mai che questa sua particolarità non può essere strettamente collegata con la sua assoluta neutralità. Affermato quindi che lo Stato Città del Vaticano ha, per sua fondamentale caratteristica, quella di essere un mezzo per l'attuazione di un fine che lo trascende, si é anche detto che tale fine é costituito dalla libertà della Santa Sede nel governo della Chiesa universale. si comprende perciò come, la creazione dello Stato Città del Vaticano, abbia dato all'epoca la soluzione - in unione con il nuovo assetto concordatario dei rapporti fra lo Stato italiano e la Chiesa, rapporti anche di natura economica - a quella che era stata storicamente definita la !questione romana". Qual'é, viceversa, la situazione attuale ? A parere dello scrivente, nella sua qualità di cittadino italiano, di nazionalità italiana e di religione cattolica, il "Trattato" dovrebbe essere denunciato unilateralmente dallo Stato italiano per palesi, ripetute, gravissime violazioni da parte dello Stato Città del Vaticano. Nella circostanza non si tratta di affrontare il problema da un punto di vista "laicistico" (quello lo lasciamo ai laicisti di professione che nel frattempo hanno concesso i finanziamenti alla scuola privata ed hanno immesso in ruolo oltre trentamila insegnanti di religione !), ma di riaffermare il principio della "sovranità nazionale", almeno nei confronti del "Papa re" dal momento che in più occasioni e circostanze lo Stato Città del Vaticano non ha rispettato il principio della neutralità comportandosi - non volgio srrivare a sostenere come "stato nemico", - ma sicuramente come entità statuale collusa con i nemici dell'Italia e complice con il nemico. Basti pensare che nel territorio vaticano é data - anche attualmente - ospitalità agli uffici del B'nai B'rith, influente organismo della giudeo massoneria internazionale notoriamente nemico dell'Italia e dell'Europa e che già negli anni 1930 aveva teorizzato la nascita di quella "Nuova Santa Alleanza" che avrebbe rappresentato: ".....La fiamma di una nuova coscienza universale (1)". Per non citare i numerosi casi di concreti comportamenti contrari all'Italia ed agli interessi del popolo italiano. Cominciamo intanto con il rivedere tutti gli appalti pubblici e le concessioni affidate a società aventi sede nello Stato Città del Vaticano, appalti concessi anche in violazione degli accordi sottoscritti con l'unione europea. Rimettiamo in discussione i privilegi fiscali estesi alle attività commerciali e turistico alberghiere dello stato Città del Vaticano e delle sedi che godono di extra-territorialità. Spezziamo il meccanismo perverso degli affari sull'immigrazione nei quali é coinvolto anche lo Stato Città del Vaticano. Rivendichiamo la funzione piena di Roma capitale d'Italia, la Roma dei Cesari ovviamente e non quella papalina o veltroniana o alemanniana, anche perché non abbiamo dimenticato che "quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini".
Stelvio Dal Piaz
(1) Emil Ludwig (in realtà Emil Choen) "La Nuova Santa Alleanza" Edizioni Gallimard, Parigi 1938.