Sgombriamo subito il campo da ogni equivoco; dell' "unità nazionale" così come é stata intesa dalla sua nascita dalla massoneria internazionale costretta a prendere in mano la situazione dopo l' afflato rivoluzionario di alcuni suoi "fratelli" in onore di eresia come i repubblicani alla Mazzini, i socialisti utopici alla Pisacane ed i rivoluzionari alla Garibaldi (non a caso simboli ampiamente ripresi - e secondo noi con senso di continuità ideale - dall'iconografia più che del "regime" fascista dal Fascismo socialrepubblicano degli ultimi 600 giorni dell'esperienza R.S.I.) non ne vogliamo proprio parlare.
E' la stessa pantomimica patriottarda azionista e ciellenista sempre eterodiretta dai nemici della Nazione che ora si sbrodola nei "festeggiamenti" dei 150 anni grazie a fior fiore di persone - a partire dall'attuale presidente della repubblica - che fino a qualche anno fa lavoravano espressamente per uno dei tre blocchi geopolitici internazionali; quello atlantista filoamericano, quello marxista filosovietico e quello universalista vaticano che tutti insieme della "patria" italiana ne volevano solo stracci (come in effetti é avvenuto anche grazie al loro sessantennale lavoro post bellico).
E così é ancora oggi anche se ormai il "verbo" é unico ed é quello della piovra usurocratica apolide che certamente gradisce molto un' italietta al posto di una Nazione.
Ecco il punto: la NAZIONE come Comunità e non la semplice "unità d'Italia" (che a dire il vero non dice nulla).
E' per questo che volutamente e provocatoriamente abbiamo voluto ribadire perché per noi la vera Unità di Popolo ha un inizio ed una fine (almeno nell'era moderna) che si identifica tra la data della Vittoria di Vittorio Veneto e l'anno del tradimento badogliano.
Un momento magico in cui un insieme di Volontà si ritrova nello spirito di Stirpe e promuove la fine di ogni divisione tra piccole patrie per accomunare tutti gli individui di tradizione e sangue ancestrali nel compimento di una missione trascendente e mistica di recupero e valorizzazione del primato della nostra Civiltà mediterranea.
Comunione di individui con una meta ed uno scopo che divengono Comunità della Nazione e non mera espressione geografica.
Purtroppo il 1943 le forze antinazionali, le stesse che oggi ci svendono nel mentre ciarlatanano di ipocrito patriottardismo, vollero colpire la ritrovata dignità e solo uno slancio di Onore e Fedeltà di qualche centinaia di migliaia di Uomini e Donne indomite si oppose per altri due lunghi tragici anni all'eclisse.
Noi siamo qui per aver raccolto quel testimone e per continuare a combattere in difesa della NAZIONE che travalica i confini per addivenire al più grande disegno di una Evropa della Nazioni e la guerra non é perduta !