venerdì 1 maggio 2009

LETTERA DI SCUSE



LETTERA DI SCUSE

Amico mio,
oggi c'e' un bel sole che diffonde una luce chiara e colora l'aria mite con i profumi di una incerta primavera.Sono passati molti anni da quando una mano ostile ti nego' la possibilita' di vivere con pienezza le gioie dei tuoi vent'anni.
Non credo riconosceresti nulla dell'Italia che hai lasciato, nulla dei "camerati " che ti marciavano accanto.ùTutto e' stato ingoiato dalla polvere, tutto insozzato dalla febbre del potere.Non sono piu' in voga i VALORI e l' Idea non e' piu' quella che tu conoscesti e per la quale molti credettero necessario l'estremo sacrificio.
L'unica idea miserabile che e' inseguita con tenacia, da quegli stessi uomini che ieri alzavano al cielo i vessilli a te cari, e' il bisogno infinito del palcoscenico, di esistere in prima fila nell'agone politico.
Oggi, mio caro amico , la tua idea non si misura piu' con il sangue , ma con gli intrighi di palazzo, i disegni di potere e, sempre, con assegni a molti zeri.
Quei giovani, i tuoi amici, che ieri portavano con onore e dignita' il sigillo del tuo sangue sulle loro magliette, oggi che sono uomini di potere, lo disconoscono ad ogni occasione, cercano di “mondarsi” dal tuo sacrificio , di distaccarsi dalle ragioni stesse della tua vita.
Non trovo parole sufficienti a definirli ma provo un senso di nausea misto a pieta' per quegli esponenti politici che soffrono per l'esserti stati accanto, per esserti stati camerati.
Tu non riconosceresti nulla di questa societa' ormai drogata dai miti televisivi, dalle paranoie della pubblicita'; tu sei figlio di Almirante, di Berlinguer, di uomini POLITICI che nelle loro abissali. differenze ideologiche hanno sempre conservato dignita' e coerenza che oggi sono fardelli insostenibili ai carrieristi d'occasione.
In parlamento oggi seggono servi, sgualdrine, omucoli il cui brigare va nella sola direzione di un infame profitto : non esiste niente altro.
Siamo rimasti in pochi, lupi solitari nella foresta , presidiamo l' Onore pur sapendo in cuor nostro di essere senza alcuna speranza e senza nessun aiuto.
La Destra Sociale, e' e rimarra', un amaro sogno fino a quando non troveremo la forza di risorgere, fino a quando non troveremo le energie necessarie a sconfessare chi oggi arriva a vergognarsi di CIO' CHE E' STATO IERI.
Il 25 aprile appena trascorso e' stato il proscenio sul quale i saltimbanchi (eredi teorici) di quello che fu il glorioso MSI , hanno dato ampia dimostrazione del loro ESSERE IL NULLA.
Nel teatro della politica elettorale che sta per andare in scena in queste settimane, si sono preferiti i democristiani ai fratelli , si e' scelto un percorso privo di ogni stimolo identitario per approdare ad un risultato che, seppur raggiunto ,sara' senza onore e senza colore.
L' agibilita' politica e' il mito dei nostri giorni, e' la necessita' primaria che stritola ogni ricordo, ogni amore, ogni appartenenza.
ME NE FREGO !
Viene dal cuore e lo scriverei a lettere di fuoco sul Campidoglio come alla Camera dei Deputati.
Ogni mattina quando mi reco al lavoro mi aspetta una vecchietta, sciancata dall'artrite e da una vita di lavoro e sofferenza.
Porta arrotolato IL MANIFESTO sotto al braccio, si toglie di bocca l'immancabile sigaretta e mi saluta con il pugno chiuso.
Sa che non sono anti-antifascista : sa bene che sono fascista e che lo sono fieramente nelle idee, nei contenuti, nel vivere quotidiano ma senza odio e senza violenza .
Rispondo al suo saluto con un sorriso e lei mi manda un bacio: lo stesso bacio che ha dato alla foto del figlio quando l' ha tirata fuori dalla tasca e me l' ha mostrata.
Un ragazzo degli anni 70, con i capelli lunghi e l'aria sognante.
Un comunista, ucciso dai fascisti.
Un ragazzo come te morto per dare vita ad un mondo inutile che non merita certo il vostro sacrificio.
Sento il dovere morale di chiedere scusa sia a te sia a lui poiche' noi abbiamo saputo rendere inutile il vostro martirio.
Ciao Sergio.