giovedì 28 gennaio 2010
Risiko
Entro i prossimi trenta giorni (giusto 30 come i denari di Giuda) le carte canteranno e non ci sarà più bisogno di interpretare i fondi di caffé perché il 27 febbraio scadrà il termine ultimo per la presentazione dei candidati al seggiolone di governatore di regione - almeno per le 13 che devono rinnovarsi - e le liste ed i candidati di lista che dovranno essere i supporters come si dice in lingua anglosassone degli "unti del signore", quella particolare categoria di personaggi che per miracolose doti nascoste ai semplici esseri umani sono i "prescelti" dalle segrete stanze del potere.
Da quel momento in poi l'abbuffata di dichiarazioni e promesse occuperà per altri 30 (e daje !) i giorni grami degli italioti ma per intanto sarà certa la collocazione di tutti, a parte i democristiani udiccini che come vuole tradizione saranno ambivalenti.
Certamente i cultori della "purezza socialideologica" approfondiranno i sottili sofismi per dimostrare che l'appoggio a determinate candidature - guarda caso tutte appartenenti al centro destra - non intacca minimamente la loro distanza e distinzione dal concetto liberal-liberista ma é la tattica vincente che usualmente adottano quando giocano a Risiko.
Qualcuno dirà semplicemente perché é "estremocentroalto" (ma che cosa vuol dire non si é ancora capito !) e perciò vincere (a Risiko s'intende) é possibile se qualche eletto di "centrodestrabasso" porterà in un consiglio regionale il mutuo sociale, il tempo di essere madri e qualche altra futurista innovazione indipendetemente se nel frattempo la maggioranza nel suo complesso dissiperà per altri 5 anni risorse della comunità.
Altri si appelleranno alla loro storia rivoluzionaria per rammentare che la loro presenza - pur se dietro le quinte perché "impresentabili" agli occhi di chi devono appoggiare - é il sigillo di garanzia della congiunzione tra "etica", "socialità" e "politica", anche perché comunque ciò permette di avere magari una retribuzione fissa non capendo forse la differenza tra il gioco di risiko e quello di monopoli.
Ancora invece ci saranno coloro che pur di tenere accesa una fiamma di continuità ideale dimostreranno il loro peso contrattuale di imporre l'alternativa di sistema secondo una tattica di alta scuola che indica nella ricerca spasmodica di risorse economiche per la sopravvivenza di una segreteria politica l'unica via per marciare ancora su Roma.
C'é anche chi prova a rosicare a risiko da solo forse nella speranza di un ballottaggio al primo turno che consenta poi di spendere lo 0,qualcosa ottenuto in un successivo tiro di dadi ma almeno mantiene un minimo di pudore.
Poi ci sono coloro che invece non hanno più voglia di giocare , men che meno a risiko, perché non intendono scendere a patti con chi sembra detenere oggi le chiavi della "felicità", nella consapevolezza che il modello di sviluppo attuale é l'antitesi di quello che propongono.
A tutti questi indichiamo la via del socialismo nazionale che prevede sacrificio e lotta e vittoria quando la Storia lo vorrà, attraverso la cultura della conoscenza, la cura delle proprie radici e la volontà del combattente.
mercoledì 27 gennaio 2010
La nostra mente ed il nostro cuore é rivolto agli Spiriti dei Combattenti europei per il socialismo nazionale che inquadrati in armi - nel concetto di identità ma nell' unione spirituale di Stirpe - contrastarono in sacrificio di sangue l'immoralità liberalcapitalista e marxista al soldo dell'usurocrazia apolide.
E' doveroso ricordare e anche Noi intendiamo farlo.
La Guerra del sangue contro l'oro ha manifestato tutta la sua virulenza nel momento in cui già dal 1933 fu dichiarato inammissibile che le Nazioni proletarie di Italia e Germania potessero permettersi di rialzare la testa ed indicare al mondo un nuovo modello di sviluppo basato non sulla prevaricazione economicista di sfruttamento dell'Uomo ma sulla possibilità di rendere il Lavoro, nella sua completa dignità, il fulcro della collaborazione organica tra le diverse competenze che ogni individuo possiede intellettualmente o manualmente secondo una naturale predisposizione ed una scala meritocratica di impegno, e ciò indipendentemente dal possesso o meno di un capitale che eventualmente concorre a determinare l'utilizzazione dei mezzi necessari a produrre avendone una adeguata remunerazione ma senza divenire il "moloch" a cui sacrificare la persona nel suo Essere per l'egoistica perversione dell'avere. Questa "dichiarazione di guerra" avvenne al Madison Square Garden con una vera e propria maledizione prodotta secondo arcaici rituali dai "sacerdoti dell'usurocrazia" così come da documenti della massoneria originaria di estrazione biblica dello stesso periodo venne sancita la condanna a morte "del capo del Fascismo" colpevole - ai loro occhi - di essere stato Colui che aveva indicato il percorso virtuoso da seguire a tutti i Popoli di una Nuova Europa.
Sappiamo tutti le conseguenze di ciò ed é inevitabile che in una Guerra cruenta ci sia la sofferenza anche di centinaia di migliaia di prigionieri da una parte e dall'altra che nella loro condizione sono destinati alla segregazione ed alle malattie. Centinaia di migliaia di cittadini e soldati italiani, tedeschi, giapponesi e di altre Nazioni alleate persero la vita nei campi di prigionia americana ed inglese e sovietica, così come avvenne per centinaia di migliaia in maniera opposta dei belligeranti avversi.
Quando si parla di "belligeranti" é evidente che si intende tutti coloro (compresi popoli senza patria) che appartengono ad uno o all'altro schieramento in arme contrapposti e non ci può essere perciò il "primato" di una sofferenza rispetto alle altre.
E' altresì evidente che é riconosciuta, da che mondo é mondo, la facoltà di esporre la Pietà per i propri Caduti ma nessuno si é mai sognato di IMPORRE ad altri questo ricordo e questa volontà di memoria perché questa si chiama sopraffazione e arroganza superba.
Noi rimaniamo alla nostra atavica sensibilità e ci soffermiamo con il cuore e la mente al ricordo dei NOSTRI CADUTI.
mercoledì 20 gennaio 2010
10. Disdegnare le vicende mediocri, non cadere mai nella volgarità, credere fermamente nel Bene. Avere vicina la Verità e come confidente la Bontà Generosa.
Siamo ormai giunti alla conclusione di questo nostro viaggio – molto sintetico e certamente non all’altezza dei suoi ispiratori –lungo lo stretto sentiero del Decalogo della Scuola di mistica del Fascismo con l’analisi finale del decimo punto.
E’ tra i più ardui nel volerlo praticare – me nessuno dei Punti è in realtà per anime deboli – perché la sensibilità materiale dell’uomo è molto attratta dalla mediocrità dei sensi che attraggono tanto più quanto sono solleticati mentre in realtà la debolezza è intrinsecamente ed inversamente proporzionale agli effetti che producono; ma essere in grado di gestire con superiorità le situazioni cosiddette “di pancia” perché in grado di ragionare ideologicamente su alte linee di vetta in funzione non del proprio tornaconto ma rivolti alla ricerca delle migliori opportunità di sostenibilità della Comunità e della Stirpe di appartenenza, ritornerà ad essere un’arma potentissima nei prossimi tempi bui.
L’una cosa si porta dietro l’altra perché al di là della “volgarità” propriamente detta qui soprattutto si insiste sulla Volgarità che le vicende mediocri si trascinano e prendiamo prontamente ad esempio l’attualità del contendere tra le forze politiche per la gestione elettorale prossima ventura; l’ingordigia dei sensi porta a ricercare necessariamente un affannoso “posto al sole” della politica dell’apparenza tale che si è disposti a fare ed a subire ogni scempio possibile che sta nel rinnegare i propri principi, la propria storia così come a provare a truffare i cittadini attraverso l’esternazione di “parole d’ordine” o di “atteggiamenti” ipocriti e falsi perché utili solo a “sfilare” un voto in più utile alla bisogna. Da cui ne deriva che chi è mediocre, e perciò volgare in politica, è assolutamente impossibile che creda al Bene comunitario preferendo narcisisticamente il proprio bene; e questo nonostante - ed a maggior ragione - la sua volgarità lo porti enfaticamente a diventare pur tuttavia anche presidente di un consesso qualunque di questo mediocre territorio chiamato paese italya.
Ed allora per difendersi da queste insidie ogni Soldato politico ispirato al Socialismo Nazionale sa che la Verità delle proprie azioni, del proprio credere, del proprio obbedire e del proprio combattere per una Idea oltre la politica in quanto espressione di una Etica dell’appartenenza identitaria è l’unica certezza che deve avere nel cuore non disgiunta dalla volontà del Bene per tutti i propri commilitoni, camerati di trincea, compagni di lotta . Solo questa molla - che proviene da un DNA cosmico - fornisce la capacità di sacrificio generoso nella convinzione che lo Spirito supera la materia, che il Sangue è più prezioso di ogni moneta perché il primo può trasmettere generazione dopo generazione una Civiltà, mentre la moneta - di qualunque metallo sia - una volta fusa può perdere brevemente ogni valore convenzionale.
Ringraziamo chi ci ha seguito in questo nostro peregrinare nell’approfondimento della conoscenza e della comprensione di quella “Anima” che possedevano coloro i quali vestendo una Camicia Nera avevano la chiara coscienza – dimostrata sui campi di battaglia - della differenza tra Cesare e “mammòna”.
Essa è un testimonio sempre contemporaneo a chi lo porta con sé da continuare a far correre avanti nella Storia senza sosta e senza tregua e non un semplice “feticcio” da esibire nostalgicamente pro domo propria; questo è il solco profondo d’aratro che divide il nobile dall’ignobile ed i lupi dalle pecore matte di dantesca memoria.
sabato 16 gennaio 2010
9. Agire su sé stessi, sul proprio animo prima di predicare agli altri. Le opere ed i fatti sono più eloquenti dei discorsi.
Il penultimo punto del Decalogo che, seppur non all’altezza, abbiamo cercato di comprendere ci pone di fronte ad una realtà assoluta che è necessario fare propria in un contesto come quello attuale che oltretutto rispetto al tempo in cui la Scuola di Mistica operò è degradato ogni oltre limite di immaginazione.
Constatiamo, leggendo le cronache giornalistiche, navigando in rete, osservando dibattiti televisivi, ascoltando programmi radio, quanti sono i “professori”, i “professionisti dell’informazione”, i “sociologhi”, gli coerenti modi d’essere e che unicamente possono dare la misura dell’Uomo in quanto tale.
Non se ne parla poi per quanto concerne ciò che dovrebbe essere la “statura” dell’Uomo appassionato di politica e dunque innamorato della “Polis” (della Comunità).
In questo campo oggi tanti sono i predicatori quanti sono i voltagabbana ed i venduti della politica intesa come l’arte di arrangiarsi per trovare un posto a tavola fregando i gonzi che ti adulano o ti credono.
Certamente non staremo qui a fare elenchi di sciagurati e cronache delle loro sciagure che sembra non abbiano mai fine nella “democrazia assembleare-partitica”, ma una osservazione attente sull’ennesima pandemia di elettoralite acuta trasversale ci diventa utile e necessaria perché “agire su sé stessi, sul proprio animo prima di predicare agli altri” - se fosse praticato con fermezza - porterebbe in alto le difese immunitarie ormai perdute da molti “soggetti politici”.
Anzi, se appena appena qualcuno ancora sano si pone e pone il confine di chi ancora crede con purezza al senso ideologico di fare Politica (o almeno tentare di fare meta politica) delimitandosi rispetto al mercato affaristicopartitico delle quote di potere, ecco che i predicatori iniziano un sermone tanto più infervorato quanto più alto è il loro tasso – oltre che alcolemico – anche di incoerenza.
Va da sé che la dimostrazione reale che “le Opere ed i Fatti sono più eloquenti dei discorsi” è legata anche a situazioni contingenti anche estreme per cui la maggior parte dei docenti e degli Allievi della Scuola di Mistica Fascista, a partire dal suo Direttore Niccolò Giani, ebbero il viatico del destino eroico di poter confermare sul campo di battaglia, con il sangue, ciò che insegnavano ed apprendevano ma sappiamo anche che ogni contesto ha un suo corso.
In quello attuale assai misero la condizione di rimanere fieramente distinti e distanti da ogni accondiscendenza verso le “sirene” del pdl, del feltrinismo, del leghismo, dell’occidentalizzazione, dell’americanismo, del sionismo del politicamente corretto, del dipietrismo, del centrismo, del finianesimo, del berlusconismo, del patriottardismo, del sinistrismo, del giacobinismo, del globalismo ecc.ra, ecc.ra (che sono poi un “UNICUM”a dispetto di chi vuol far credere - e dice- il contrario !), è già una dimostrazione concreta e fattiva di essere MISTICAMENTE capaci di non scendere sotto il livello di guardia che delimita la scelta di appartenenza alla elite dei Soldati politici piuttosto che l’appecoronamento alla sotto cultura dei sub-umani “quaraquàquà”.
sabato 9 gennaio 2010
8. Accostarsi agli umili con intelletto d'amore, fare opera continua per elevarli ad una sempre più alta visione morale della vita. Ma per ottenere questo occorre dare l'esempio di probità.
Nella disamina di questo ottavo punto del Decalogo non possiamo non rilevare l'enorme afflato umanistico che pervadeva quegli Uomini di antica tempra che pure avvezzi allo scontro della trincea riponevano nella guaina il gladio al momento dovuto per la loro opera missionaria di "accostarsi agli ultimi con intelletto d'amore", nella costante ricerca di riuscire ad "elevarli ad una sempre più alta visione Morale della Vita".
Che differenza abissale con certi manutengoli di questo oggi senza alba ! Tutti protesi alla superbia del loro Nulla, tutti piegati a 90° alle esigenze del potente richiamo edonista di avere più che di Essere, dispoti per questo anche a fingere di Essere pur di avere !
Che importa a loro degli umili, dei non garantiti, dei non rappresentati quando il fine ultimo rimane solo ed esclusivamente l'appartenenza ad un "club" spocchioso ed arrogante quale é oggi la classe politica del rinnovato arco costituzionale anti-nazionale !?
Ed ecco che comprendiamo ancora meglio il senso conclusivo del punto in questione: "per ottenere (l'elevazione morale) occorre dare l'esempio di integrità morale, di onestà, di rettitudine (la Probità)."
Dunque se vogliamo mostrarci orgogliosamente alternativi ed abbiamo a cuore - come crediamo fortemente - il Bene della nostra Comunità dobbiamo innanzitutto, a partire da noi militanti del Socialismo Nazionale, iniziare ad essere vero esempio, vero modello di riferimento di probità.
Chi ci vorrà seguire deve avere certezza di avere trovato una nuova realtà umana, deve avere consapevolezza che per essere parte di questa comunione di intenti anch'egli non potrà e non dovrà scendere a patti con la farisaica ipocrisia che pervade il circo della politica tutta dove la probità é considerata una terribile minaccia allo statu quo vigente in questa democratica repubblica antifascista, colonya italya della Plutocrazia; colonia dove pullulano i pusillanimi, i meschini, gli sciocchi e gli ominicchi.
Chi non ci ama non sarà da noi amato; chi ci odia sarà da noi odiato (di qualunque colore e fazione appartengano).
Che differenza abissale con certi manutengoli di questo oggi senza alba ! Tutti protesi alla superbia del loro Nulla, tutti piegati a 90° alle esigenze del potente richiamo edonista di avere più che di Essere, dispoti per questo anche a fingere di Essere pur di avere !
Che importa a loro degli umili, dei non garantiti, dei non rappresentati quando il fine ultimo rimane solo ed esclusivamente l'appartenenza ad un "club" spocchioso ed arrogante quale é oggi la classe politica del rinnovato arco costituzionale anti-nazionale !?
Ed ecco che comprendiamo ancora meglio il senso conclusivo del punto in questione: "per ottenere (l'elevazione morale) occorre dare l'esempio di integrità morale, di onestà, di rettitudine (la Probità)."
Dunque se vogliamo mostrarci orgogliosamente alternativi ed abbiamo a cuore - come crediamo fortemente - il Bene della nostra Comunità dobbiamo innanzitutto, a partire da noi militanti del Socialismo Nazionale, iniziare ad essere vero esempio, vero modello di riferimento di probità.
Chi ci vorrà seguire deve avere certezza di avere trovato una nuova realtà umana, deve avere consapevolezza che per essere parte di questa comunione di intenti anch'egli non potrà e non dovrà scendere a patti con la farisaica ipocrisia che pervade il circo della politica tutta dove la probità é considerata una terribile minaccia allo statu quo vigente in questa democratica repubblica antifascista, colonya italya della Plutocrazia; colonia dove pullulano i pusillanimi, i meschini, gli sciocchi e gli ominicchi.
Chi non ci ama non sarà da noi amato; chi ci odia sarà da noi odiato (di qualunque colore e fazione appartengano).
domenica 3 gennaio 2010
7. Non indulgere al mal costume delle piccole transazioni e delle avide lotte per arrivare. Considerarsi Soldati pronti all'appello, ma in nessun caso arrivisti e vanitosi.
Ed eccoci ancora nel nuovo anno appena cominciato a continuare il cammino lungo i 10 punti della Scuola di Mistica e crediamo che alla fine dell'analisi dell'ultimo punto (previsto entro questo primo mese del 2010)trarremo anche lo spunto per consegnare alle nostre pagine del sito un compendio di "Regole Comunitarie" sintetiche ed utili a dare ad ognuno di noi l'alimento del nostro quotidiano lottare contro il "sistema".
Questa settimana il settimo punto é fondamentale per farci entrare nel merito anche della prossima attualità avvicinadosi il conto alla rovescia per i famigerati ludi cartacei delle amministrazioni regionali.
Quando infatti leggiamo giornalmente tutte le melasse, gli alibi giustificatori, le giuculatorie ed i peana che muovono la casta partitocratica ed in particolare eccitano perversamente alcuni piccoli partiti alle "ali" dei due contenitori principali universalmente noti come "PD con la L e senza la L" - visto che in realtà di differente hanno ben poco a parte la consonante e non é un caso che stanno preparando il grande inciucio della revisione costituzionale - non possiamo non far combaciare a tali comportamenti il senso del "mal costume delle piccole transazioni e delle avide lotte per arrivare" !
Non c'é alcun ritegno da parte di coloro che facenti parti della cosiddetta "classe dirigente", del partito più votato come del miserrimo prefisso telefonico, non perdono giorno a raccontare una serie di favole al popolo pur di ottenere quel consenso utile e necessario non a cambiare in meglio la vita dei propri concittadini ma ad ottenerne il voto utile - A LORO - per trovare una collocazione sostitutiva del lavoro propriamente inteso. Per fare questo sono disposti non solo a pugnalare l'avversario (che almeno ideologicamente aveva un senso di combattimento per la difesa di una Idea), ma soprattutto a cannibalizzarsi tra loro o - peggio - a prendere in giro militanti in buona fede utilizzando richiami ed appelli alle "radici" in cui invece iniettano in malafede potente diserbante tossico.
No, questa perfidia non ci appartiene e non può non portare a giudizi severissimi verso tali sfacciati protagonisti della "mala italya"; siamo sempre più convinti che il lavoro in profondità - che ai più può superficialmente apparire come sclerotico e fine a sé stesso - di conoscenza ed acculturamento ideale prima ancora che culturale e politico che stiamo portando avanti con umiltà ma pieno convincimento, riuscirà a portare a frutto la costituzione di quei ""Soldati pronti all'appello" che urgono per trarre la "Buona ITALIA" dal baratro della perdita identitaria e della sovranità nazionale in cui i "malversatori" tentano di gettarla su ordine della cupola plutocratica usuraia ed apolide.
Soldati che non hanno il fine di "arrivare", di essere "vanitosi"; ma Uomini Liberi che desiderano salvare sé stessi e dunque la propria Comunità dalla schiavizzazione totale ed irreversibile.
"Soldati" che non necessitano di armi ma di Volontà, Presenza, Militanza, Convinzione, Conoscenza per seminare tra il popolo il seme che dà frutto; il seme della solidarietà, della giustizia sociale, del senso di appartenenza ad una Stirpe.
Il seme del Socialismo Nazionale.
Questa settimana il settimo punto é fondamentale per farci entrare nel merito anche della prossima attualità avvicinadosi il conto alla rovescia per i famigerati ludi cartacei delle amministrazioni regionali.
Quando infatti leggiamo giornalmente tutte le melasse, gli alibi giustificatori, le giuculatorie ed i peana che muovono la casta partitocratica ed in particolare eccitano perversamente alcuni piccoli partiti alle "ali" dei due contenitori principali universalmente noti come "PD con la L e senza la L" - visto che in realtà di differente hanno ben poco a parte la consonante e non é un caso che stanno preparando il grande inciucio della revisione costituzionale - non possiamo non far combaciare a tali comportamenti il senso del "mal costume delle piccole transazioni e delle avide lotte per arrivare" !
Non c'é alcun ritegno da parte di coloro che facenti parti della cosiddetta "classe dirigente", del partito più votato come del miserrimo prefisso telefonico, non perdono giorno a raccontare una serie di favole al popolo pur di ottenere quel consenso utile e necessario non a cambiare in meglio la vita dei propri concittadini ma ad ottenerne il voto utile - A LORO - per trovare una collocazione sostitutiva del lavoro propriamente inteso. Per fare questo sono disposti non solo a pugnalare l'avversario (che almeno ideologicamente aveva un senso di combattimento per la difesa di una Idea), ma soprattutto a cannibalizzarsi tra loro o - peggio - a prendere in giro militanti in buona fede utilizzando richiami ed appelli alle "radici" in cui invece iniettano in malafede potente diserbante tossico.
No, questa perfidia non ci appartiene e non può non portare a giudizi severissimi verso tali sfacciati protagonisti della "mala italya"; siamo sempre più convinti che il lavoro in profondità - che ai più può superficialmente apparire come sclerotico e fine a sé stesso - di conoscenza ed acculturamento ideale prima ancora che culturale e politico che stiamo portando avanti con umiltà ma pieno convincimento, riuscirà a portare a frutto la costituzione di quei ""Soldati pronti all'appello" che urgono per trarre la "Buona ITALIA" dal baratro della perdita identitaria e della sovranità nazionale in cui i "malversatori" tentano di gettarla su ordine della cupola plutocratica usuraia ed apolide.
Soldati che non hanno il fine di "arrivare", di essere "vanitosi"; ma Uomini Liberi che desiderano salvare sé stessi e dunque la propria Comunità dalla schiavizzazione totale ed irreversibile.
"Soldati" che non necessitano di armi ma di Volontà, Presenza, Militanza, Convinzione, Conoscenza per seminare tra il popolo il seme che dà frutto; il seme della solidarietà, della giustizia sociale, del senso di appartenenza ad una Stirpe.
Il seme del Socialismo Nazionale.
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