martedì 14 aprile 2009

DICIAMO LA VERITA’

Sulle circostanze, sulle modalità e sulle responsabilità che portarono all’uccisione di Benito Mussolini sono stati scritti nel tempo numerosissimi libri e articoli anche sulla base di testimonianze dirette ed indirette la cui attendibilità ha creato a sua volta ulteriori dubbi e perplessità. Si avvicinano i giorni ricorrenti delle “radiose giornate” ed anche quest’anno non mancano ulteriori notizie sulla base di presunta documentazione reperita sia negli Stati Uniti che in Inghilterra o su tardive testimonianze di personaggi appartenenti ai vari servizi che circolavano in Italia in quel periodo. Riteniamo comunque che sia giunto il momento di mettere alcuni punti fermi almeno per quanto riguarda le responsabilità. E’ ormai innegabile che i comunisti abbiano svolto il ruolo dei “macellai”, un ruolo che compete loro da sempre, ma è altrettanto innegabile che in molti vollero l’eliminazione del Duce del Fascismo e Capo della Repubblica Sociale Italiana.
La vollero i preti ed i massoni, i monarchici di tutte le casate, gli inglesi e gli americani, gli industriali del capitalismo italiano, i pescecani e gli usurai di tutte le razze e di tutte le latitudini, gli Stati Maggiori delle tre armi ed i generaloni da salotto e, non ultima, la volle anche la maggioranza degli italiani nel momento stesso in cui rinunciò ad essere un popolo libero. Anzi, la maggioranza degli italiani visse l’eliminazione di Mussolini e il lavacro di sangue che ne seguì, come un rito purificatorio ed assolutorio della propria coscienza e come il necessario sacrificio umano sull’altare degli dèi della vincente plutocrazia.
Una cosa è certa: l’assassinio di Benito Mussolini, al di là della cronaca, ha ormai assunto sul piano storico, il ruolo emblematico e rappresentativo del genocidio di un’intera generazione di italiani, uomini e donne, giovani ed anziani che vollero, fortissimamente vollero, ribellarsi al tradimento e alla ignominiosa resa senza condizioni. A noi sopravvissuti della R.S.I. la cronaca non c’interessa più; la Storia ci sta dando ragione e siamo sempre più consapevoli che il sacrificio dei nostri Camerati non è stato vano e la nostra orgogliosa resistenza è sostenuta dalla fede in una prossima rinascita della Patria nostra. Il nemico è sempre lo stesso e attualmente il nostro grido di battaglia, nel nome di ROMA Immortale, è:
NO ALL’EUROPA DEI MERCANTI, VIA L’ITALIA DALLA NATO, VIA LA NATO DALL’ITALIA !
Stelvio Dal Piaz