lunedì 27 aprile 2009

Equiparati a banditi irregolari.........ma andate a quel paese !

In merito alle polemiche attuali ed alle dichiarazioni inopportune anche di Ld attraverso il suo segretario Storace - che non ha alcun titolo a parlare per i Soldati dell’Onore - credo sia opportuno ripostare una dichiarazione ufficiale da parte della rappresentanza maggioritaria dei Combattenti della REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA (Salò é solo una amena località turistica del lago di Garda !):

RAGGRUPPAMENTO NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI R.S.I. - CONTINUITÀ IDEALE
Soltanto recentemente ho potuto prendere visione di una proposta di legge d’iniziativa di 42 deputati della maggioranza parlamentare, datata 23 giugno 2008, relativa all’istituzione dell’Ordine del Tricolore da «attribuire a coloro che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale». Comprendendovi, tra altri, «coloro che hanno fatto parte delle forze armate partigiane o gappiste … e delle formazioni che facevano riferimento alla Repubblica Sociale Italiana». Tutto questo - si legge nella presentazione - per «riconoscere, con animo ormai pacificato, la pari dignità di una partecipazione al conflitto avvenuta in uno dei momenti più drammatici e difficili da interpretare nella storia d’Italia». Una proposta di legge - si afferma - «coerente con la cultura di pace e di pacificazione della nuova Italia».
Credo sia riduttivo limitarci a rammentare come in realtà l’evocata «cultura di pace e di pacificazione della nuova Italia», venga espressa attualmente - e in ripetute occasioni - con un rinnovato e rabbioso ostracismo alle manifestazioni in ricordo dei Caduti della RSI, con annesse offese sacrileghe alle lapidi che ne ricordano il sacrificio. ‘Particolari’ evidentemente di pochissimo conto per i solerti sacerdoti della ‘pacificazione’, dai quali non ci risulta sia stata emessa alcuna esplicita ufficiale condanna di tanta soperchieria.
Argomento di fondo per rigettare l’offerta è che i superstiti combattenti della Repubblica Sociale Italiana aderenti al Raggruppamento Nazionale Combattenti e Reduci - RSI, fedeli al loro passato, non intendono partecipare all’ennesimo pateracchio messo in cantiere per individuabili motivazioni di consenso politico travestite malamente di ‘pacificazione nazionale’. Sottolineando nel contempo - e qui entra in gioco l’enunciata «pari dignità» - il più netto rifiuto (per ovvie considerazioni di carattere etico) a condividere con partigiani o gappisti qualsivoglia istituzione di riconoscimento.
Come ho già avuto occasione di affermare, una autentica pacificazione potrà avviarsi soltanto quando la Repubblica Italiana - questa Repubblica - prenderà atto, con tutte le conseguenze del caso, dei Valori politici, militari e sociali interpretati dalla RSI, al di fuori e al di sopra di ogni impensabile innaturale ammucchiata. Tutto il resto - Ordine del Tricolore compreso - appartiene alla sfera del non ricevibile, nel solco di una assoluta diversità originaria che appartiene al nostro DNA di Combattenti della Repubblica Sociale Italiana.
Questa, in sintesi, la nostra posizione come Raggruppamento, senza voler entrare nel dettaglio di una proposta di Legge permeata di ambiguo e approssimativo storicismo.
Gianni Rebaudengo
Presidente Nazionale RNCR-RSI