Lasciando per un attimo la tragedia dell'Abruzzo (per la quale continuiamo ad appellarci alla massima sollecita solidarietà verso la Comunità vittima del destino), ci si avvicina sempre più velocemente allo splash-down delle elezioni europee di giugno p.v.
Dai sondaggi sempre più frequenti - ancorché non definite le candidature nominali - sulla base ormai di una certa chiarezza di schieramenti sembra emergere ormai un dato consolidato che andrà valutato a fondo se confermato poi nell'ufficialità dei numeri che usciranno realmente dalle urne.
Gli italiani - coloro almeno che tenderanno ancora per l'ennesima volta a dare una spropositata fiducia alla Casta che meriterebbe solo sonore legnate - sembrano orientati a marcare come dato assodato la propensione ad un bipartitismo imperfetto con il Popolo della libertà ancorato alla Lega non più propriamente e solo Nord (visto che già alle politiche ha sfondato anche verso il centro-sud), ed il Partito Democratico che trova un puntello importante nell' Italia dei Valori al centro-sud (ma con propensione ad acquisire consenso anche al nord).
Alle cosiddette "ali" ormai desuete e sfilacciate (pur provando tutte le alleanze "possibili".........e pure "impossibili") rimarranno le briciole per una serie di motivi tutti ascrivibili alla sclerotizzazione della loro classe dirigente (indipendentemente dall'età anagrafica perché é il cuore ed il cervello che devono essere vivi), all'incapacità di superare la fazione per il bene della Nazione, all'insipienza di dati culturali e storici non metabolizzati ma mal digeriti in luoghi comuni di propaganda post bellica.
Ecco perché siamo convinti della necessità assoluta di due cose:
1) assoluta astensione a partecipare al voto per l'elezione del parlamento eurocratico ed invitando sempre più italiani a disconoscere la valenza della Casta, mentre é necessario inserirsi e portare il proprio contributo nelle realtà amministrative puntando sulle persone locali che possono rappresentarci indipendentemente dalla collocazione.
2) muoversi subito dopo il 7 giugno a rafforzare l'idea di aggregazione nuova trasversale e fortemente caratterizzata dal pensiero socialista nazionale che é il Movimento Di Azione Popolare e che deve essere tramutata in una convincente capillare organizzazione solida territorialmente da rendere efficiente e pronta per muoversi attivamente nella politica di ogni singola comunità tutti i giorni e capace di essere pronta ad alzare le proprie insegne nello scontro politico legislativo alla scadenza dell'attuale parlamento.
Non é, non sarà una passeggiata, ma noi le cose comode sappiamo disprezzarle.