venerdì 5 marzo 2010
Azione di difesa sociale comunitaria.
UN PATTO DI SOLIDARIETA’
È giunto il momento di stabilire un patto di solidarietà tra le generazioni per assicurare a tutti un futuro più sicuro anche dal punto di vista economico. L’argomento previdenza è quello che può rappresentare il momento della saldatura tra classi e generazioni diverse, per cui l’adesione all’iniziativa del Comitato per la Difesa delle Pensioni di Reversibilità (CoDiPeR) non è solo opportuna ma necessaria per garantire un avvenire e la giustizia sociale anche ai più giovani, nel segno della continuità dei diritti della famiglia garantiti dall’articolo 29 della Costituzione. D’altra parte la famiglia è il nucleo fondamentale di una società civile che voglia riconoscersi ed affermarsi come comunità nazionale unita intorno ai valori della tradizione culturale, della lingua, della storia condivisa. L’insensibilità di classi politiche e sindacali occupate soltanto a difendere privilegi fraudolentemente acquisiti, hanno trasformato la società italiana nel suo complesso in un agglomerato di individui alla ricerca di favori e di raccomandazioni. Ma “la nazione” è ben altra cosa; è quella che comprende i dipendenti degli enti pubblici e privati, i lavoratori delle fabbriche e delle officine, che vivono adesso con l’incubo della cassa integrazione e della disoccupazione, i giovani precari senza prospettive di lavoro, i lavoratori part time, il popolo delle partite IVA che cerca di sopravvivere all’usura bancaria, gli studenti che non trovano più nella scuola la soluzione del loro avvenire. In tempi di delirio collettivistico, di corruzione e di degrado morale l’iniziativa intrapresa dal CoDiPeR assume anche una funzione educativa ed un significato simbolico perché rivendica un diritto acquisito tramite versamenti contributivi obbligatori e non certamente una elargizione di tipo assistenziale. In questo contesto occorre fare assegnamento solo sulla forza delle cose e sulla volontà di uomini e donne che vogliono essere ascoltati per ottenere giustizia sulla base di diritti costituzionali violati. L’invito è pertanto quello di sottoscrivere, sostenere e diffondere la petizione presentata dal CoDiPeR ai sensi dell’art. 50 della Costituzione e provvedere ad inviarla direttamente alle presidenze della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
(Stelvio Dal Piaz)
PETIZIONE AI SENSI DELL’ART. 50 DELLA COSTITUZIONE
Al Presidente del Senato della Repubblica
On. Renato Schifani
Palazzo Madama
00100 ROMA
Al Presidente della Camera dei Deputati
On. Gianfranco Fini
Palazzo Montecitorio
00100 ROMA
Premesso che:
a) in base al comma 41 dell’art.1 della legge 335 dell’8 agosto 1995, con i criteri fissati dalla tabella F allegata alla legge stessa, vengono operati tagli sostanziali ed in misura progressiva (25, 40 o 50 per cento) della pensione di reversibilità di cui gode il coniuge superstite;
b) la pensione di reversibilità è il risultato di contributi obbligatori versati dal lavoratore nel corso di tutta la sua attività ;
c) il comma 41 dell’art.1 della legge 335/1995 meglio conosciuta come legge DINI ha cancellato i diritti maturati e ha messo sullo stesso piano la pensione di reversibilità e la pensione sociale e tutte le altre forme di assistenza prive di copertura contributiva;
considerato inoltre che questa norma viola principi fondamentali della Costituzione e in particolare:
- l’art. 3 che sancisce l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge,
- l’art. 29 che riconosce i diritti della famiglia,
- l’art. 47 che tutela il risparmio in tutte le sue forme.
I sottoscritti cittadini italiani CHIEDONO pertanto – per motivi di equità e giustizia contributiva e nel rispetto dello spirito dei principi costituzionali richiamati – l’abrogazione del comma 41 dell’art. 1 della legge 335/1995.
Nome e cognome indirizzo firma (allegare anche copia della carta d’identità)