mercoledì 25 febbraio 2009

Partito Popolare europeo; no grazie !


Finalmente il M.S.I. divenuto AN morirà con l'ultimo congresso di marzo antecedente di una settimana quello costitutivo del Popolo delle libertà, con cui avviene - de facto - l'ingresso nel Partito Popolare Europeo e dunque il superamento del perimetro "destra" per allargarsi alla posizione centrista del contenitore che fa da contrappeso al suo omogeneo contraltare del Partito Socialista Europeo. Dunque il bipartitismo "perfetto" della democrazia assembleare così come é concepito in questa ottica atlantista diventerà anche in Italia un fatto compiuto con l'affermarsi di un "partito democratico" (di ispirazione nominalistica socialista) componente del concetto europeo "riformatore", e dell' alternante (e non certo alternativo !) "partito del popolo o popolare" (di ispirazione nominalistica liberaldemocratica) componente del concetto europeo "conservatore". Ma ritorniamo al gaudio con cui salutiamo l'uscita di scena dell'ambiguo "missinismo" che tanto ha contribuito non già al recupero dei valori fascisti ma all'affermazione totalizzante dell'antifascismo tanto che possiamo ben dire oggi che i più efficaci "agit-prop" dell'antifascismo così come é oggi inteso non sono stati i veteronostalgici del massimalismo giacobino ma le "neofascisterie" prodotte dalla classe dirigente che ha teleguidato un certo Gianfranco Fini nella sua scalata ai vertici della cosiddetta "politica istituzionale" italiana. Agit-prop che una volta dismessi gli abiti cuciti loro addosso dal sistema hanno santificato (si fa per dire !) la loro carriera al servizio diretto degli interessi filo-capitalisti, filo-atlantici e filo-sionisti senza più avere bisogno di camuffare il loro volto.
Ora perciò che la colossale truffa é terminata sarebbe assurdo che si lasciasse il campo a novelli "agit-prop" - peggiori pure dei primi perché senza nemmeno né arte, né parte - per perseverare in antichi vizi, il che sarebbe - a questo punto - da considerare persino "diabolico". Anche perché un certo margine di manovra entrambi i bi-partiti se lo vogliono mantenere nella visione strategica dei "savi anziani" tanto é vero che da un lato si mantiene viva una certa "sinistra radicale" a supporto, così come dovrebbe essere e fungere la Lega (forse senza nemmeno più il suffisso "nordico") dall'altra e ogni altra forma di "indipendenza collegata" verrà sicuramente cassata sul nascere nonostante qualche "anima bella" tenti di convincere i gonzi del contrario.
Il campo va preso in termini totalmente "ALTERNATIVI" e "ANTAGONISTI" non già dunque rincorrendo vacui fantasmi ma opponendosi in modo globale e totalizzante al sistema nel suo complesso travalicando ogni confine e occupando la cosiddetta "terra di nessuno". Questa "terra di nessuno" oggi é identificabile secondo parametri ben precisi; contrasto al modello di sviluppo economicista globalizzato, recupero dei valori dell'umanesimo consapevole, lotta allo stato di "diritto" per il ripristino dello stato "etico", riappropriazione della identità "sanguinis", ricerca dell'unione continentale euroasiatica di tipo federativo-nazionalista in indipendenza da ogni ingerenza extra-continentale, mercato autarchico-economico della Federazione Europea dei Popoli, visione comunitaristica di popolo in contrasto ad ogni meticciato cultural-mondialista. Questi principi fondativi di un progetto ed un modello di sviluppo ALTRO (dove é il lavoro dell'uomo nel suo insieme coeso in entità superiore che dà l'esatta percezione dell'aspettativa e della dignità del singolo individuo) rispetto all'omologazione imposta dalla volontà usurocratica del predominio finanziario di tipo edonistico e sopraffattore della persona intesa come semplice "tubo digerente" in quanto "numero di consumo" devono sposarsi nella concretezza di un'azione rivoluzionaria costante e pratica. E molti segnali positivi in questo senso si stanno attivando in seno a diverse realtà e differenti gruppi al momento non sincronizzati in un unica traccia.
Da qui il desiderio di vedere realizzata l'idea di un socialismo nazionale propriamente detto e concretizzato in un contenitore capace di raccogliere in un unico alveo tutte le pressioni rivoluzionarie; probabilmente i tempi non sono maturi considerato il silenzio assordante con cui (NON !) é stata accolta la ventilata proposta di mettere in campo da subito un fronte patriottico socialista. Preso atto di ciò é bene però che ognuno allora si intersechi nelle diverse iniziative su piazza che trova effettivamente alternative non già preoccupandosi che etichetta abbiano ma chi sono gli uomini che portano avanti le iniziative e soprattutto la concretezza rivoluzionaria dell'iniziativa a cui si prende parte. Altro non ci interessa, non ci può interessare: questa volta il motto "é morto il re, viva il re" non ci deve fregare; per cui "morto il MSI, viva un neo "msi" (o AN2) non ...................s'ha da fare !