Londra, 1 mar. (Adnkronos) - Il vescovo negazionista britannico Richard Williamson intende avvalersi di ogni mezzo legale per opporsi ad un'eventuale richiesta di estradizione dalla Germania. Lo ha affermato il suo avvocato, Kevin Lowry-Mullins, citato dal 'Sunday Telegraph'. Il ministro tedesco della Giustizia, Brigitte Zypries, ha detto la settimana scorsa ai giornalisti che Berlino potrebbe chiedere l'estradizione del vescovo lefebvriano, che ha negato l'avvenuto sterminio degli ebrei in un'intervista concessa in Germania ad una televisione svedese .
Nel paese tedesco, dove e' in corso un'inchiesta sul vescovo, tali affermazioni sono reato.L'avvocato, che ha gia' difeso altri negazionisti, ha dichiarato che Williamson si battera' contro l'estradizione fino all'istanza piu' alta, ovvero la Camera dei Lord. Il vescovo e' stato appena espulso dall'Argentina e si trova da mercoledi' in una localita' sconosciuta in Gran Bretagna.
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Non e' mia intenzione discutere sulla bonta' o meno del negazionismo come non e' mio compito dare torto o ragione al vescovo o agli Ebrei.
Quello che non puo' non stupire e' il fatto che si possa essere sottoposti ad un procedimento penale per il solo fatto di aver messo in dubbio la storia, per aver osato affermare una idea.
La storia dell'umanita' e' punteggiata di sangue, di stragi, genocidi che si compiono quotidianamente anche oggi, nella piu' totale indifferenza del mondo, eppure per nessuno di essi e' reato avere una opinione differente, per nessuno di essi si rischia una condanna per aver dato ragione piu' a Tizio che non a Caio.
Siamo nell'era del libero pensiero, del confronto storico e storiografico, nella continua e scientifica ricerca di misteri da svelare ma, solo per la Shoa , l'indagine e il confronto non debbono nemmeno essere "pensati", "espressi", "sussurrati".
Come detto all'inizio non sono di certo io l'uomo in grado di affermare LA verita' storica, i fatti realmente accaduti, ma , da semplice cittadino ( critico e libero ) del mondo, questa furia persecutoria che si scatena nei confronti di chi la pensa diversamente su un passaggio doloroso della storia dell' umanita', mi fa tanto propendere verso la sostanziale affermazione di UNA storia: quella narrata dai vinti, senza contro canti e senza obiezioni.
Mi chiedo, ma se l' Olocausto e' una verita' cosi' "banalmente evidente" quale danno potrebbe mai fare un vescovo che afferma solo bugie?
Sara' egli prontamente sconfessato, sara' ridicolizzato , sara' reso edotto di cio' che non conosce, sara' condotto per mano alla conoscenza DELLA VERITA'.
Evidentemente, pero', ci si deve omologare forzosamente alla VERITA' CONDIVISA che, per paradosso, finisce con il perdere il valore di assolutezza e diviene una verita' strumentale e di comodo.