mercoledì 17 febbraio 2010

"Banda Bassotti"


Non siamo forcaioli per natura ed ispirazione politica sapendo sulla pelle cosa significano i "teoremi giudiziari" e la repressione senza garanzie e dunque non entreremo nel merito delle presunte o reali responsabilità di Tizio, di Caio e di Sempronio nella riedizione - sembra - di una "tangentopoli" globale.
Però non possiamo oggi, come già 18 anni fa, in termini di cultura storica e di radici dottrinarie che ci ispirano da quando abbiamo avuto lume della Ragione provare un senso di disgusto intimo e di vergogna pubblica come Italiani e come Socialisti Nazionali nell'avere conferma che il malaffare della casta partitica di una repubblica democratica pomposamente definita "fondata sul lavoro" e presuntuosamente arroccata sul mito "antifascista" non é mai cessato, sin da quando iniziarono a praticarlo nella Sicilia invasa ed occupata i "comandi alleati" e i mafiosi reimportati dagli states. L'inizio della fine che la vergogna dell'8 settembre 1943 portava con sé come una epidemia endemica mai cessata mano a mano che il fronte bellico risaliva lo stivale e il controllo della Repubblica Sociale Italiana ed il Fascismo sul territorio nazionale diminuiva giorno dopo giorno e con Esso la garanzia di una Autorità dello Stato, di una mistica di "servizio alla Nazione" di Uomini coerenti e leali; non a caso gli intrallazzoni che anche dalla nostra parte non mancarono (tanto per dirne uno, Licio Gelli) si seppe poi in seguito che erano già doppiogiochisti al servizio del Nemico (e al proprio personale tornaconto, naturalmente !),.........chi non passò per le armi se scoperto. Non é un caso che anche alcune fortune industriali iniziarono grazie ai generosi lanci di denaro dalle "cicogne" alleate i cui quattrini anziché aiutare "la resistenza" (alla faccia di chi poteva crederci realmente) rimasero nelle tasche dei primi "furbetti del quartierino...."
Ci sarebbe da attendere la reazione della "Gente", ma siamo sicuri che esista ancora la "Gente" o, piuttosto, la moltiplicazione del comportamento disonesto e delittuoso non é, ahinoi, diventato quasi patrimonio genetico di una razza senza più sangue !? Oppure la rabbia verrà convogliata verso improponibili novelli Torquemada alla Di Pietro o alla Beppe Grillo considerato che se non disonesti ormai molti italiani sono diventati italioti beoti annullati dall'imposizione dell'imbecillità televisiva sparsa come veleno sulle coscienze !?
Vedremo; sicuramente la decadenza morale ed etica é una frana inarrestabile ed é bene che scivoli fino in fondo tale da modificare l'attuale panorama in uno completamente nuovo dove sarà inesorabile dover ricostruire e dove sarà inevitabile che a quel momento emergeranno le qualità interiori più elevate che nella meritocrazia dell'ordine gerarchico naturale non potranno essere falsificate o "comprate" a suon di mazzette.