Ho voluto estrapolare alcune affermazioni ben costruite dal giovane Antonio Del Prete, che credo sia di Bologna ed é un dirigente penso del settore pertinente de La Destra, perché ritengo che il dibattito possa essere portato avanti in senso generale al di sopra di ogni sigla (anche perché queste riflessioni sono seminascoste nel notiziario telematico di destra news - presi come sono più dalle richieste del PM contro il segretario Storace per il noto caso "laziogate"......)
Mi sia permesso però di sottolineare alcune cose al giovane Del Prete che sarà il benvenuto qui nel nostro blog se volesse intervenire lui come altri suoi coetanei.
- Perché partire sempre dalla costruzione del movimento mentre non si vuole ancora capire che PRIMA si deve costruire un progetto da affidare poi ad un eventuale strumento o mezzo che dir si voglia....!? e non come al solito creando strutture senza contenuti.
- Perché l'antagonismo non può essere "barricadiero" !? Ciò dipende semmai dalle circostanze e non da una imposizione di fondo, a meno che non si é servilmente proni intellettualmente già all'idolatria della "democrazia importata". E' evidente che tutti sperano sempre in una costruzione alternativa allo statu quo lungo un percorso istituzionalizzato (forse che questo non avvenne già in Germania nel 1933 !?) ma si può fare con uomini coerenti e senza ipocrisie di fondo e/o interessi personalistici e - soprattutto - se il "sistema" lo permette; altrimenti.....ognuno si assume responsabilità precise di azioni e contro-reazioni e la Storia decide chi ha ragione.
- Il Capo della R.S.I. Benito Mussolini certo lasciò testimonianza (perché ometterlo, mica ti arrestano Del Prete se lo menzioni per esteso !), come descritto, ma c'é un piccolo particolare non insignificante da sottolineare: le leggi "da rispettare" di questa repubblica, la stessa (questa) repubblica, sono state fatte SENZA l'apporto di tutti coloro che hanno coerentemente seguito sino alla fine il Capo della R.S.I. e dunque realizzate senza l'INTERO CORPO VIVO (vincitori e vinti) della Nazione proprio seconda la logica di quella "conventio ad excludendum" che, solo per citare un esempio attualissimo, é la medesima che impedisce all'Irak di essere pacificamente governata. E dunque perché mai chi vuole mantenere Continuità IDEALE con un modello di sviluppo "alternativo" a quello imposto con le armi dagli aggressori della Nazione italiana, dovrebbe rispettare "A PRESCINDERE"......... chi...... NON RISPETTA PER PRIMO NEMMENO L'ONORE DELLE ARMI !?
Per ora mi fermo a questo punto lanciando il dibattito che qui é sicuramente e veramente libero; da altre parti non so................
Eccoci qua. Tutte le tornate elettorali, che come ostacoli si sono frapposte lungo il cammino del partito, sono ormai alle spalle. Ora davanti ci sono tre lunghi anni nei quali poter davvero costruire.........
......Non basta però mettere in piedi l’organizzazione o il partito, che al di là della teoria e della carta si troverebbero a fare i conti con carenze numeriche. Occorre costruire il Movimento, chiarendo prima ancora quale funzione si voglia attribuire al partito. D’ora in poi, infatti, non ci sarà più l’alibi delle elezioni a giustificare un partito senz’anima; il quale, peraltro, non sopravvivrà cercando consensi solo sulla base di alleanze “utili” e vischiose, di un nome inflazionato, di un Tricolore sempre più umiliato o di una fiaccola inscritta in un cerchio blu. Essa non affascinerà più nessuno se quel fuoco, privo di passioni che bruciano, si dovesse spegnere per sempre.
Occorre innanzitutto comprendere se vogliamo farci portabandiera di un riformismo di destra (sociale), finalizzato a scalfire un poco il totalitarismo mercatista con proposte estemporanee (ma giustissime) come quella sul mutuo sociale .........; oppure, se intendiamo costruire i presupposti intellettuali per una rivoluzione graduale, che lungi da uno sterile antagonismo barricadiero, incarni una missione storica attraverso cui giungere per passaggi cadenzati e coerenti al sistema/modello agognato.
Scegliendo la seconda opzione, è necessario, tuttavia, dotarsi di una visione politica. La rappresentazione, cioè, dell’idea di società da perseguire. Un’Italia sociale e giusta, che si progetta di costruire accettando finalmente quella odierna con le sue istituzioni. A nulla serve, infatti, continuare a sputare su questa Repubblica in nome del passato, se non a sabotare qualsiasi progetto di rinnovamento quand’anche ispirato dall’Idea di quello stesso passato (“[…] Essi dovranno rispettare le leggi che il popolo vorrà darsi e cooperare lealmente con le autorità legittimamente costituite per aiutarle a rimarginare nel più breve tempo possibile le ferite della patria. Chi agisce diversamente dimostrerebbe di ritenere la patria non più patria quando si è chiamati a servirla dal basso”........
.....Non basta ovviamente – come fatto in questa sede – tratteggiare sinteticamente il profilo delle questioni. Bisogna, pertanto, creare ed alimentare quotidiani dibattiti sui temi più disparati.....
.........Questo è senz’altro uno dei modi con i quali creare il Movimento, che crescerà per l’adesione di persone con culture e idee diverse. Esse, d’altra parte, in assenza di dibattito interno, trovandosi a confrontarsi soltanto con le scelte politiche, rischierebbero nel dissenso di sentirsi corpi estranei..............
Antonio Del Prete (tratto dal sito http://www.ladestranews.it )