giovedì 22 aprile 2010

Una scelta ideologica.

E' l'ora della chiarezza come abbiamo sempre ripetuto e forse, per molteplici ragioni, questa volte forse ci siamo.
Non entriamo nel merito delle diatribe tra "badogliani" della prima e della 25ma ora che si consumano nel caravanserraglio di faraone silvio e accenniamo invece appena a ciò che abbiamo compreso - e che in fondo viene confermato leggendo un paio di riflessioni sul blog personale di Puschiavo della segreteria nazionale di fiamma tricolore - essere il motore prossimo venturo di tutte le varie carriole destrorse che si accapigliano per rincorrere il caravanserraglio di cui sopra. Lo facciamo perché sia finalmente evidente il messaggio ideologico che vogliamo lanciare nel momento in cui la resa di chi ha professato sempre a parole una "continuità" appare miserevolmente evidente a tutti.
E lo vogliamo fare proprio in prossimità del 25 aprile (che ricorderemo con il nostro stile e sobrietà solo nel sito ufficiale del Centro Studi),  non per rilanciare "l'agiografia patinata dei santini unti di nostalgia", come direbbe il buon Paolo Signorelli, ma per ridare slancio e forza all'unica realtà ALTERNATIVA al decadere di questo mondo concepito secondo un modello di (sotto)sviluppo non più sostenibile e che imploderà (o, peggio, eploderà !) con fragore provocando, come già ha provocato, milioni di vittime inermi nelle categorie sociali dei "non garantiti" CERCANDO INVECE DI FAR SALVARE POCHE MIGLIAIA DI INDIVIDUI DI CASTA E SOTTOCASTA nell'ultimo rigurgito di superbia e prepotenza.
Dunque le "destre" sono una realtà netta e incontrovertibile come é ormai incontrovertibile che esse, più o meno con distanza, distinguo, ipocrite riluttanze o amorevole servilismo, TUTTE (da CPI, a FN, a FT, a "areadestra" e suoi convitati ad altre sigle più o meno note o conosciute) perseguono senza tante perifrasi l'accettazione di un appoggio, se non addirittura di una convergenza programmatica o - ancor più - una vera e propria confluenza al partito denominato "Popolo delle Libertà" che é parte costituente del PARTITO POPOLARE EUROPEO.
Con tutte queste DESTRE senza altra ideologia che una spolverata di "sociale", di "tradizionale", di "identitario", di "nazionalista", secondo il collaudato "schema spezzatino" con cui ed in cui si nascondono le proprie incongruenze di fondo affidandosi di volta in volta al protettore di turno come fanno le peripatetiche, completamente avulse dall' Idea Forza del FASCISMO (tanto per essere chiari e senza peli sulla lingua) costruita attorno alla Dottrina del Socialismo Nazionale e che non ha nessuna attinenza con la storiografia del "neofascismo" (di cui pure non rinneghiamo averne fatto parte indipendentemente dal come), ormai consegnato al periodo buio degli anni in cui le condizioni geostrategiche e politiche erano completamente differenti, NOI NON POSSIAMO AVERE ALCUN RAPPORTO TATTICO-STRATEGICO e tutt'al più possiamo dibattere (come per esempio faremo a Locorotodondo (Ba)  il prossimo 1° maggio con un nostro referente regionale) su temi specifici e pertinenti.
Dunque il Progetto da portare a compimento in un "fronte di liberazione" rimane l'unica strada percorribile per chi non vuole cedere né alla Reazione nel senso compiuto del termine, né confondersi con il filone "costituzionalista antifascista" di una giacobinismo che é e sarà sempre uguale servitore di interessi apolidi ed usurocratici.
A questo Progetto non chiederemo patenti e carte di identità a NESSUNO purché siano consapevoli che il riferimento culturale, storico, dottrinario ci perviene da una Storia complessa che nasce 2.763 anni fa senza soluzione di continuità con il fulcro della sua modernità nell'apice - per il momento - del 1943-45.
Chi non lo capisce, chi non lo vuol capire, chi é stolto, chi é fazioso, chi é rinnegato, chi é semplicemente stupito (o peggio, stupido) può anche girare al largo; non cerchiamo "molti", cerchiamo Uomini.